Alex Zanardi di Castel Maggiore, classe 1966, le corse nel sangue. A tredici anni comincia con i kart: la solita gavetta e poi l’esordio nel 1989 nel Campionato di Formula 3 Italiano per poi passare in Formula 3000 dove vince la gara d’esordio, conquista altre 2 gare e conclude il campionato al secondo posto.
Poi la Formula 1, dapprima con Eddie Jordan in sostituzione di Michael Schumacher, passato alla Benetton, un’apparizione alla guida di una Minardi, l’ingaggio alla Lotus come seconda guida al fianco di Johnny Herbert.
La svolta avviene nel 1996 con l’esordio nel campionato statunitense CART, a bordo della vettura del team Chip Ganassi Racing. Zanardi si ambienta velocemente alla serie ottenendo la pole position alla seconda gara e 3 vittorie finali che gli assicurarono il terzo posto nel campionato. Inoltre Alex vinse il titolo di”Rookie of the year” anche grazie alla leggendaria vittoria a Laguna Seca dove il pilota sorpassò alla curva Cavatappi l’espertissimo Bryan Herta durante l’ultimo giro. Nel 1997 e nel 1998 conquistò due volte il titolo dominando le stagioni e divenendo un idolo delle folle d’Oltreoceano grazie alle sue vittorie spettacolari.
Nel 1999, accetta l’offerta di Frank Williams e Alex torna in Formula 1. Il campionato fu un vero e proprio fallimento soprattutto a causa dell’inaffidabilità del motore della sua vettura che più di una volta lo lasciò a piedi. Nel 2000 Zanardi torna a correre in America, ma la sua avventura si conclude con l’incidente del 15 settembre 2001 sul circuito del Lausitzring (su questo stesso tracciato perse la vita Michele Alboreto), quando Alex era in prima posizione. A tredici giri dal termine, al rientro in pista dopo una sosta ai box dopo aver tolto il limitatore di giri che limita la velocità ai box, Zanardi perde improvvisamente il controllo della vettura e viene investito dalla vettura del pilota italo-canadese Tagliani. L’impatto è violentissimo, tanto da spezzare in due la Reynard Honda del pilota bolognese.
Prontamente raggiunto dai soccorsi, Zanardi appare subito in condizioni disperate: lo schianto ha provocato, di fatto, l’istantanea amputazione di entrambi gli arti inferiori. Riceve l’estrema unzione, rimane in coma farmacologico per circa due settimane. Dato ormai per spacciato, Alex incredibilmente si riprende.
Dopo una lunghissima riabilitazione Zanardi torna a camminare grazie all’uso di apposite protesi, e nel 2003 torna nel circuito tedesco dove fu vittima del terribile incidente per ripercorrere simbolicamente i restanti 13 giri della gara del 2001 a bordo di una vettura appositamente modificata. I tempi registrati sul giro furono buoni e gli avrebbero consentito di partire dalla quinta posizione se il pilota fosse stato iscritto al campionato. Grazie anche a questo fatto Zanardi decide di tornare a correre e nel 2005 torna alla vittoria aggiudicandosi a bordo di una BMW del team Italy-Spain la seconda gara del Gran Premio di Germania, il 28 agosto, a Oschersleben, gara valida per il Mondiale Turismo, meglio conosciuto come WTCC.
Ad Alex, in un’intervista, abbiamo chiesto di parlarci di crisi dell’auto che inevitabilmente investe anche le gare e di farci un’analisi della F1, della stagione passata e di quella che verrà.
Crisi del mercato dell’auto: la Honda che abbandona la F1, Suzuki e Mitsubishi i Rally… In un periodo di vacche magre, come l’hai definito sul tuo sito e dall’osservatorio privilegiato di pilota che corre nel campionato WTCC (World Touring Car Championship), come vedi il futuro delle corse automobilistiche?
Non c’è bisogno della sfera di cristallo perché basta guardarsi attorno, per capire che il mondo dell’industria in generale sta vivendo una grave difficoltà e tutto questo si ripercuote sullo sport e in particolare sul nostro che è una disciplina particolarmente costosa. E’ comunque difficile tentare di dare una risposta quando anche gli economisti non sono in grado di prevedere con certezza la durata di questa crisi, cosa succederà l’anno prossimo. Detto questo credo che il destino delle corse automobilistiche sia fortemente legato a tutto questo: poi è indubbio che come già accaduto in passato anche questa crisi se ne andrà, lasciando spazio a una nuova rinascita. Qualora dovesse verificarsi uno stop, le corse comunque ripartiranno, essendo una forma di intrattenimento molto gradita al grande pubblico: una cessazione del tutto non è realistica, da parte mia.
Si è fatto tanto parlare, in questo periodo, di riduzione dei costi, per garantire la sopravvivenza di questo sport. Cosa non si è fatto e cosa si potrebbe fare ancora?
Sottolineo che stiamo parlando per opinioni, e quindi io sono abbastanza convinto che si potrebbe fare certamente di più. Credo che gli stessi cambiamenti adottati in F1 non siano particolarmente utili per ridurre i costi perché ogni volta che imponi ai partecipanti la necessità di adattare, se non addirittura ricostruire, delle auto diverse, in questo modo si tende sempre a premiare chi ha maggiori risorse da investire. Prendiamo l’introduzione del Kers: è stata un’idea che è nata alla vigilia di questa grande crisi e tuttavia non si capisce come possa contribuire ad affermare lo sport e contemporaneamente limitare l’escalation dei costi. Ogni tanto è difficile seguire la logica che sta dietro a certe scelte. Tuttavia va anche ricordato che la F1 è uno spettacolo di livello mondiale che negli ultimi anni ha conosciuto un successo mediatico senza precedenti, quindi qualche decisione giusta l’avranno anche presa e non è nemmeno giusto criticare soltanto. Però, da addetto ai lavori, sono convinto che ci sarebbe spazio per vedere gare più spettacolari senza spendere le cifre spese negli ultimi anni e che sono qualcosa di difficilmente comprensibile.
Max Mosley ha dichiarato recentemente che ci sono ancora squadre che spendono cifre spropositate.Se non si riducono i costi la Formula Uno potrebbe trovarsi a breve in difficoltà serie.
Io sono convinto che questo continuo braccio di ferro non aiuti nessuno. Mosley deve sempre parlare fuori dal coro, rispetto ai costruttori e viceversa e credo che in tutto questo è quantomeno fuori luogo che il presidente della nostra federazione faccia questo tipo di osservazioni e poi dall’altra parte la federazione stessa, ogni volta che si muove, imponga nuove tasse e delle tariffe ulteriori, dimostrandosi per nulla coerente.
Rimanendo in tema di F1, rispetto all’introduzione dei nuovi regolamenti, come vedi il prossimo campionato? Saranno sempre McLaren e Ferrari a dominare o esistono i presupposti per vedere altri team giocarsela alla pari?
Francamente me lo auguro. Ovviamente anche per dovere nei riguardi della casacca che indosso. Penso che la BMW, con un bel colpo di reni, possa inserirsi nella lotta al vertice, visto che nella stagione passata dire che si è comportata solo bene sarebbe riduttivo. Ha lottato con Kubica, fino ad un certo punto, per il campionato del mondo. C’è stato un momento in cui ciò è stato di più che una speranza. Remota, alla fine, forse costruita più in funzione degli errori altrui che sulla reale competitività della vettura. E’ indubbio che la BMW sia la squadra che sulla carta ha le chances migliori per risultare la più reale contendente a Ferrari e McLaren per la corsa al titolo. Ho visto anche le immagini della nuova RedBull e, caspita, sembra che Adrian Newey abbia fatto una macchina bellissima e quindi mi auguro che ci possano essere altri outsider che facciano vedere cose interessanti e che la lotta per le posizioni che contano non sia soltanto appannaggio dei piloti Ferrari e McLaren. Un pilota McLaren, perché Kovalainen lo scorso anno si è visto poco.
Facciamo un passo indietro: lo scorso anno ci è parso che a vincere sia stato chi nell’arco della stagione ha fatto meno errori. Come la vedi?
Sono d’accordo fino ad un certo punto, perché poi le cose si bilanciano. Io sono d’accordo con il fatto che Hamilton in Brasile non ha corso molto bene e nemmeno la McLaren forse ha fatto bene a correre in modo conservativo, anche se, quasi per miracolo, questa volta gli è andata bene. Il titolo la McLaren se lo è portato a casa e sono tutti contenti. Massa ha fatto una bellissima stagione, tuttavia, effettivamente, soprattutto nella prima parte dell’anno, qualche errore l’ha commesso. E’ logico che poi uno stia lì a rodersi il fegato e a recriminare sul fatto che bastava un punticino in più. Però queste sono le corse in automobile. Sono anche abbastanza d’accordo con chi ha affermato che se ci fosse stato ancora il “tedesco” (leggi Schumacker n.d.r.) la Ferrari il titolo se lo sarebbe portato a casa con un bel margine di vantaggio. Speriamo che se il duello finale si dovesse ripresentare tra la Ferrari e la McLaren, quando si tira la linea finale, siano i tifosi italiani a gioire.
Un giudizio su Hamilton. In questa stagione ha alternato gare strepitose, da vero campione a gare dove ha commesso errori ingenui. E’ lui il nuovo Schumacker?
Cominciamo col dire che quando cerchi di correre in modo strepitoso sempre, quindi di trasformare l’eccellenza in normalità, capita che alle volte qualche cosa non vada per il verso giusto e nel tentativo di ripetere le stesse cose fantastiche della gara prima incappi nell’errore. Io credo che molto spesso siamo anche ingiusti nel bollare drasticamente uno come un “fermo” o uno propenso all’errore quando vediamo un pilota sbagliare, dimenticando troppo facilmente che effettivamente in F1 è l’eccellenza che viene premiata perché la bravura è sintomo di mediocrità. In F1 i piloti danno sempre il massimo, vanno al limite, sono tutti costantemente a raschiare il fondo del barile per cercare la prestazione: ci sta che di tanto in tanto, magari nella ricerca spasmodica del risultato, uno commetta un piccolo errore. Credo che sia una caratteristica della F1 moderna. Per quel che riguarda Hamilton, è ovvio che crescerà, è anche molto giovane e quindi la teoria dice che dovrebbe soltanto migliorare, soprattutto ora che ha il numero 1 sul musetto della sua McLaren. Questo contribuirà, magari, a dargli più fiducia e più sicurezza nei propri mezzi e quindi è indubbio che sarà un osso duro per tutti ed è lui l’uomo da battere.
E Alonso e la sua Renault?
Alonso è una certezza, un pilota bravissimo dotato di grande talento, intelligente: è un ragazzo che sa anche comunicare qualche cosa una volta sceso dalla monoposto. A mio avviso è il pilota più completo, in questo momento, in F1. La Renault ha fatto un salto prestazionale sorprendente nel corso dell’anno, a dimostrazione che ha ancora le risorse tecniche ed umane per approntare un’auto in grado di vincere le gare. Mi auguro che riescano ad iniziare la nuova stagione come hanno finito quella passata, anche se ho sentito commenti che non fanno trasparire un grande ottimismo in questo senso. Avere comunque un pilota come Fernando Alonso e vederlo correre con un mezzo da metà classifica, mi spiacerebbe, perché è un ragazzo che quando è la davanti ti regala sempre sorpassi geniali, colpi di scena che fanno bene allo spettacolo. Mi auguro che la Renault dia a Fernando una macchina all’altezza della situazione.
Parliamo di casa tua. Nei test la BMW ha fatto registrare buoni tempi…
Diciamo che le indicazioni dei test invernali lasciano sempre il tempo che trovano… Tutti provano, tutti fanno dei progressi perché in F1 non farli vuol dire, non andare indietro, ma precipitare dietro. Ogni squadra, ogni pilota è convinto di poter iniziare la stagione meglio di quanto ha fatto l’anno prima. Il problema è che poi questi proclami si scontrano con il fatto che anche gli altri sono andati avanti, che anche gli altri sono convinti di poter puntare alla vittoria e invece tutti non possono vincere perché a vincere è uno solo. Io mi auguro che la BMW quest’anno riesca a compiere un salto prestazionale più grande di quello che faranno gli altri per poter stare , se non davanti, vicino a Ferrari e McLaren. Non è una cosa impossibile. Finora BMW ha mantenuto, con una precisione incredibile, le promesse e gli impegni che aveva assunto nei confronti degli stessi vertici della casa e nei confronti dei fans quando ha annunciato il ritorno alle corse.
E Alex Zanardi? Cosa ti aspetti dalla stagione 2009 nel WTCC? Sul sito sembra tu voglia nascondere i tuoi veri obiettivi…
No, è solo un sano realismo. Questo campionato non è certo la F1, però l’intero parco partenti rappresenta le case ufficiali, i piloti sono molto bravi quindi vincere una gara per un pilota dotato di tutto quello che normalmente madre natura ti da in origine è già un’impresa ardua. Per me lo è ancora di più. Ma il vero problema quest’anno, per gli outsider come il sottoscritto, sarà l’eliminazione degli handicap di peso che venivano inflitti fino all’anno scorso in funzione dei risultati e dei punti totalizzati in campionato. Con il passare delle gare combattere contro piloti zavorrati diventava una sfida più abbordabile (anche se ammetto che gli spettatori facevano fatica a riconoscere chi fosse davvero il più ‘handicappato’ del gruppo!), quindi non è mettere le mani avanti il mio, ma, ripeto, solo realismo. Sarà molto più difficile riuscire a centrare risultati di prestigio come podi e vittorie. Non dico che sia impossibile, anzi, io ci proverò con ancora più convinzione e tenacia. Nel momento in cui la mia stagione sarà terminata e dovrò tracciare un bilancio, può anche essere che io non mi ritenga particolarmente deluso anche di fronte a risultati meno eclatanti di quelli conseguiti in passato. Però ribadisco non parto convinto di non poter vincere gare o di non poter marcare punti. Anzi, questo è il mio obiettivo.
Sogni nel cassetto
E’ curioso, perché quando uno ha vent’anni ha più futuro davanti a se, ma nessuno glielo chiede mai, perché si da per scontato che se fa il pilota, continuerà a fare quello per molto tempo ancora. A me continuano a chiedermelo, quasi fosse scontato che prima o poi dovrò smettere. In effetti non è sbagliato… Ora, comunque, mi sto divertendo molto, rappresento con orgoglio BMW Italia in questo campionato e non è detto che io possa continuare anche al di la del mio impegno sportivo. Ci sarà sempre un coinvolgimento nelle corse automobilistiche anche se nella mia vita troveranno spazio altre cose che magari con le gare hanno poco a che fare. Io non sono una persona particolarmente complicata, non ambisco a carriere politiche o a cose di questo genere, mi piace molto di più sporcarmi le mani e ho anche la grande fortuna di potermi permettere di fare cose divertenti. Di sicuro non metto limiti alla provvidenza. Dipende anche dai risultati che si ottengono, certo. Se cominci a stare la dietro sempre, dopo un po’ ti stanchi di respirare continuamente i fumi degli scarichi degli altri.