Non è passata la linea difensiva degli avvocati del dottor Murray, il medico personale di Michael Jackson. Murray è accusato di aver provocato la morte del cantante pop, ma lui si è sempre dichiarato innocente dicendo che Michael Jackson prese volontariamente e senza di lui una dose letale di sedativo.
Un suicidio insomma. Ma l’accusa sostiene invece che il dottore lo lasciò solo dopo avergli somministrato una dose eccessiva di propofol tra le 10:40 e le 11 del mattino per aiutarlo a dormire. Decisiva la testimonianza nell’udienza preliminare del medico legale Christopher Rogers. Il dottore ha dichiarato che quello di Michale Jackson è da considerare un omicidio.
Secondo il dottore Jackson nei giorni precedenti la morte godeva di buona salute. Il processo si apre il 25 gennaio: il dottore rischia quattro anni di carcere oltre all’interdizione dall’esercizio della sua attività medica.