Il suicidio di Michael jackson: è quanto cercherà di dimostrare la difesa del dottor Conrad Murray, il medico personal del cantante deceduto in circostanze ancora alquanto misteriose il 25 giugno del 2009.
Conrad Murray è accusato di omicidio colposo, ma i legali vogliono dimostrare che Jackson si iniettò da solo la dose letale di Propofol, un potente anestetico utilizzato in ambito chirurgico che Murray usava per curare l’insonnia di Jackson. Il processo per determinare la colpevolezza o l’innocenza del medico è dunque cominciato, anche se si tratta ancora dell’udienza preliminare che potrebbe durare anche due settimane.
E’ prevista la testimonianza di 35 testimoni tra cui periti medici, investigatori, addetti alla sicurezza e personale dello staff presente nei giorni precedenti la morte del cantante. Verrà convocato anche il produttore del tour ‘This is it’, Kenny Ortega.
E’ proprio Ortega che sostiene che una settimana prima della sua morte, Michale Jackson gli avrebbe confessato di di stare male, di avere i brividi e di non essere in grado di eseguire le performance in programma a partire da luglio all’Arena O2 di Londra. Ortega dirà anche che le prove che si tennero nei due giorni immediatamente precedenti la morte di Jackson, il cantante avrebbe partecipato alle prove dello spettacolo apparendo in ottima forma. In questo modo l’accusa potrà dimostrare che Jackson non stava male e che non si sarebbe mai iniettato da solo i farmaci.