E’ stata la sorpresa del Festival, almeno fino a questo punto. Uno die quattro Giovani in gara ieri sera, ha passato alla grande il turno evitando l’eliminazione. E ha portato un po’ di novità e freschezza in un festival fino ad adesso alquanto imbalsamato. PIanista di ottima estrazione, abile con lo swing e il ragtime, le sue passioni, Raphael Gualazzi arriva da Urbino, laureato al conservatorio di Pesaro.



Nella sua musica, la fusione di forme americane come il rag-time dei primi anni del ‘900, la liricità del Blues, del Soul e del Jazz nella sua forma più tradizionale. Le sonorità tipiche del pre-jazz e dello stride-piano di Scott Joplin, Jelly Roll Morton, Fats Waller, Art Tatum e Mary Lou Williams, e il blues di Ray Charles e Roosevelt Sykes attualizzate da Raphael Gualazzi con uno stile personalissimo dove la tradizione convive con le influenze più innovative. Ha suonato in diversi festival jazz, in Italia ma anche negli Stati Uniti all’interno del progetto “The History & Mystery of Jazz”, che l’ha visto al fianco di musicisti del calibro di Michael Ray (Sun Ra Arkestra, Kool & The Gang), Steve Ferraris (Sun Ra Arkestra, Charlie Haden), Jamie Mc Donald, Nick Cassarino, Bob Gullotti, John McKenna, nel settembre del 2009 Raphael Gualazzi incontra Caterina Caselli, firma con Sugar un contratto discografico.



Una sua versione del brano dei Fleetwood Mac, Don’t Stop, è stata usata pe rlo spot televisivo dell’Eni. Nell’estate 2010 Raphael Gualazzi si è esibito all’ Heineken Jammin Festival, al prestigioso Pistoia Blues Festival e al Giffoni Film Festival per poi debuttare in settembre al Blue Note Milano. A Sanremo ieri sera ha presentato il brano Follia d’amore.

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