Dopo vari inseguimenti e promesse strappate durante la presentazione a Milano la scorsa settimana di “Sessanta” il nuovo lavoro artistico, eccoci in compagnia di Eugenio Finardi qui al Festival di Sanremo.
Buonasera Eugenio e grazie per la cortesia del tuo tempo.
Il piacere è mio.
Ma, come mai un grande cantautore come te, che ha scritto alcune delle più belle pagine della musica italiana, va al Festival con una canzone di un altro autore?
Roberta di Lorenzo è una grande artista. Approdo a Sanremo da piccolo editore, con la mia piccola casa di produzione aperta per il mio progetto in blues.
In realta avevo presentato la canzone di Roberta nella quale c’era era una traccia con la mia voce e Gianni mi ha chiesto di cantarla. Sapete che le regole dell’universo non prevedono un rifiuto a Gianni e quindi eccomi qui.
La tua canzone parla di spiritualità. Anche Celentano ha centrato il suo intervento sulla spiritualità, cosa ne pensi?
Io ero dietro le quinte dove non sentivo e non vedevo nulla. Quest’anno per esigenze di spazio siamo in salette veramente piccole. Quando è arrivato un monitor in stanza non sentivamo l’audio ma credevo che Pupo facesse sul serio, poi ho capito.
E delle polemiche sullo spezzettamento della gara, qual è la tua opinione?
Non mi sento di far polemica e ho sentito i cantanti molto protetti dalla produzione. Celentano è un grande artista, me lo aspettavo.
A proposito del duetto che giovedì farai con Noa, sappiamo che inizialmente il progetto era nato con l’idea Bryan Ferry, dicci di più.
Inizialmente quando abbiamo saputo della novità del giovedi si era ventilata la presenza di Bryan Ferry che presto non si è realizzata, non c’è stato quel tipo d’ incontro come c’è stato con Noa.
Con Noa ci sono stato mesi di contatti con skype molto intimi che rispondeva dalla sua cucina con la sua bambina in braccio. La nostra conoscenza non è di lunga data, ma e come se la conoscessi da sempre, in fondo le sono entrato in casa.
Oggi esce il tuo triplo cd antologia “Sessanta”.
Dopo vent’anni non riconosco più la mia voce nelle canzoni, comunque sono cinque inediti scritti con la collaborazione di Max Casacci in cui tratto argomenti attualissimi. Un disco radicato nel passato che con le nuove inedite mi proietta in una nuova primavera e sono molto fiero che esca con l’etichetta Cramps, che ringrazio. Come una piccola barca in mezzo a un mare di grosse navi per questa nuova avventura.
(Angelo Oliva)