Il giorno dopo i funerali di massa di Lucio Dalla, celebrati ieri pomeriggio a San Petronio a Bologna davanti a una folla sconfinata calcolata superiore alle 50mila persone, approdano alle polemiche. Polemiche scoppiate dopo che la giornalista Lucia Annunziata aveva parlato di ipocrisia da parte delle gerarchie ecclesiastiche nei confronti degli omosessuali. A Lucio Dalla, aveva fatto intendere, erano stati concessi i funerali religiosi solo perché non aveva dichiarato la sua omosessualità pubblicamente. Stessa cosa con toni ancora più polemici hanno sostenuto Franco Grillini, ex presidente dell’Arci, e i responsabili dell’Arcigay di Bologna, In realtà Grillini ha chiarito di aver voluto criticare solo l’atteggiamento dei giornali che hanno dato ampio spazio alla morte di Dalla perché “omosessuale famoso”. Il presidente dell’Arcigay di Bologna invece ha dichiarato: “Sinceramente credo che la Chiesa abbia dato un’interpretazione del comportamento di Lucio solo come religioso perché già i testi di alcune sue canzoni sarebbero da scomunica per la Chiesa. Insomma il senso è: se ti comporti così, ti benedico”. Dura la risposta di Padre Boschi, confessore di Lucio Dalla che ieri ha tenuto l’omelia del funerale. Le critiche sono da parte di sciacalli e iene che vogliono vendicarsi per non essere riusciti a fare di lui una bandiera, ha detto. Per il religioso, Lucio Dalla era una persona di grande fede che non ha mai voluto pubblicizzare la sua omosessualità. Per Monsignor Silvagni, sono state le esequie di un uomo, non di un omosessuale, mentre Dom Idelfonso Chessa che ha celebrato la liturgia ha detto che se Dalla avesse dichiarato pubblicamente il suo essere gay, avrebbe celebrato ugualmente la messa. “Anche con il suo coming out avrei celebrato ugualmente i funerali. Davanti al Signore ogni cosa viene ricomposta, al di là delle nostre fragilità. Le etichette servono solo a far parlare” ha detto. Arcigay di Bologna fa anche sapere che se quella del funerale di Dalla è stata una apertura nei confronti degli omosessuali, che la Chiesa lo faccia sapere, dicono. Il sindaco di Bologna chiede cessi ogni polemica. I bolognesi erano in piazza e nessuno si è sognato di alzare alcuna polemica, ha detto. Virginio Merola ha anche voluto dire che rispetta la privacy delle persone.



Il sindaco, ha fatto sapere, ha anche intenzione di dedicare una targa allo scomparso Lucio Dalla. Ovviamente in Piazza maggiore, la piazza grande cantata da Dalla, ma non prima di una decina di anni dalla sua morte, ha spiegato. Così i giovani potranno scoprire chi era Lucio Dalla.

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