“Non era facile convivere con un papà così geniale”, così, ricordando papà Enzo, Paolo Jannacci a Oggi è un altro giorno. Il celebre artista si è raccontato a tutto tondo nel salotto di Serena Bortone e ha ripercorso il rapporto con il genitore: “L’elemento geniale ce l’aveva lui. Quando capisci i tuoi limiti, ci convivi e riesci a creare qualcosa di meraviglioso. Il rapporto era così bello perché entrambi conoscevamo i nostri limiti. Lui non aveva tante sfumature, era tutto o bianco o nero”.
Dal punto di vista artistico, Paolo Jannacci ha ammesso di aver fornito un contributo importante nell’evoluzione di papà Enzo – “Abbiamo cominciato a cambiare rotta e a dare una linea” – rimarcando: “Abbiamo dato un’impronta più alta, questo alla fine è rimasto nei suoi ascoltatori”. Poi una battuta sul suo ruolo di genitore: “Era un padre molto buono, è sempre stato presente nonostante i suoi mille spostamenti. Non ho mai sentito la sua mancanza. E questo per me è stato un grande insegnamento”.
PAOLO JANNACCI, IL RICORDO DEL PADRE ENZO
Paolo Jannacci ha poi parlato dell’importanza della madre Giuliana Orefice nella vita di casa: “La mamma è stata il perno della famiglia Jannacci. E’ riuscita a mantenere ferme le bocce anche quando c’erano i nubifragi. Devo dire che la sua grande pazienza, la sua grande gentilezza ci hanno tenuto insieme”. Enzo Jannacci era noto per la sua grande surrealtà, qualcosa che fa parte anche del figlio: “Spero di aver ereditato tutto. Non esagero troppo negli ambienti formali (ride, ndr). La bellezza era questa creazione di un lessico nostro che sostituiva magari delle parole l’una con l’altra”. Paolo Jannacci ha poi parlato del legame tra il padre e il grande Dario Fo: “Ricordo il rispetto reverenziale che aveva papà quando andavamo da lui. Ci dava la linea. Quando vai da uno più bravo, capisci dove sei. E il confronto nell’arte è fondamentale”.