Un caso di peste bubbonica sta facendo preoccupare e non poco le autorità in Cina. Al momento si registra un solo infetto, un bambino di 3 anni, ma è logico che nominare la “morte nera” incute sempre un certo timore visti i milioni di morti provocati nel ‘300 in tutto il mondo. La cosa certa è che negli ultimi mesi la peste bubbonica è tornata a mietere infetti (per ora non ancora vittime), visto che, oltre alla Cina, sono stati registrati alcuni casi anche nella vicina Mongolia, in particolare nella zona interna della nazione, nel nord del paese. In quel caso 17 province su 21 erano state dichiarate a rischio diffusione della peste per via di alcuni infetti molto probabilmente causati dopo aver consumato delle marmotte. Il caso odierno, quello del bambino di 3 anni, si è verificato nella provincia dello Yunnan, una zona che si trova sul confine con la Birmania. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PESTE BUBBONICA, ALLARME IN CINA. BIMBO DI 3 ANNI INFETTO: TEST SU POPOLAZIONE LOCALE
Non bastava il Coronavirus a mettere in ginocchio la Cina. In queste ore è scattato l’allarme in seguito ad un caso accertato di peste bubbonica che ha interessato un bambino di appena tre anno risultato positivo nella contea cinesi di Menghai. E’ bastato questo a far scattare lo stato di emergenza di livello 4 nello Yunnan nonostante al momento non vi siano altri casi sospetti. Il bambino infetto, spiega TgCom24, è stato individuato attraverso un programma di screening nazionale attuato da Pechino dopo la segnalazione di casi di animali morti. Secondo le informazioni finora rese note, il piccolo avrebbe manifestato sintomi lievi e non ci sarebbero notizie di altre persone contagiate. Continuano intanto i test sulla popolazione locale, come annunciato dalle autorità sanitarie. La peste bubbonica, come segnato dal portale “Epicentro” curato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è la forma di peste più comune e si manifesta dopo la puntura di pulci infette o per contatto diretto tra materiale infetto e lesioni della pelle umana. Questo porta allo sviluppo di bubboni, ingrossamenti infiammati delle ghiandole linfatiche, con febbre, mal di testa, debolezza e brividi. Non si trasmette da persona a persona. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
UNA CONTEA IN STATO DI EMERGENZA: BIMBO INFETTO
E’ allarme peste bubbonica in Cina. Dopo la pandemia di coronavirus, che sarebbe partita da Wuhan, nella nazione a oriente monta la preoccupazione a seguito di un caso di quella che viene anche chiamata morte nera. Come scrive l’edizione online de La Stampa, nella contea di Menghai, nella provincia meridionale dello Yunnan, è stato dichiarato lo stato di emergenza di livello 4, dopo che un bambino di soli tre anni è risultato essere positivo al bacillo della peste bubbonica, così come fatto sapere dall’amministrazione della stessa contea attraverso un comunicato apparso sul sito web. «Sul posto – fanno sapere le autorità locali – è stato istituito un team professionale di esperti per eseguire ispezioni e quarantena e per attuare l’isolamento e la diagnosi dei pazienti sospetti e varie attività di prevenzione e controllo epidemico». Negli scorsi giorni erano stati trovati tre ratti morti per cause sconosciute in un villaggio della zona, e le autorità avevano avviato un programma di screening nazionale.
PESTE BUBBONICA IN CINA: AL VIA DISINFESTAZIONE
A quel punto il personale sanitario ha certificato il contagio dopo una serie di test sulla popolazione locale, scoprendo il piccolo di appena tre anni. Al momento il “paziente 0” sta tutto sommato bene, avendo manifestato i sintomi solo in maniera lieve, e non vi sarebbero altre persone contagiate stando alle comunicazioni ufficiali. «Sul posto – hanno spiegato ancora le autorità locali – è stato istituito un team professionale di esperti per eseguire ispezioni, diagnosi e quarantena, per condurre un’indagine completa sui pazienti con febbre e per attuare l’isolamento e la diagnosi dei pazienti sospetti e varie attività di prevenzione e controllo epidemico». Inoltre si è deciso di intraprendere una disinfestazione per eliminare le pulci dei ratti, quelle che di solito veicolano il bacillo della peste bubbonica. Recentemente, ricorda La Stampa, era scoppiata un’epidemia di peste bubbonica in Mongolia, con 22 casi segnalati e 6 confermati.