Per interrompere il susseguirsi di morti bianche è ora di passare ad un «piano straordinario» che coinvolga tutti: Stato, Regioni, sindacati e imprese perché cambi la cultura, cambi l’educazione e cambino i comportamenti sui luoghi di lavoro. Dopo la tragedia di Mineo, dove hanno perso la vita sei operai, il governo corre ai ripari e annuncia che in tempi brevi partirà uno sforzo comune straordinario per arginare le morti bianche.
I campi di azione saranno diversi, ha spiegato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Bisognerà puntare alla formazione e alla prevenzione, perché «la larga maggioranza degli incidenti è di origine comportamentale» e anche «l’evento tragico di Mineo – ha sottolineato – è probabilmente avvenuto per cause non risolvibili con le norme e con l’attività ispettiva».
Stato e Regioni saranno incaricate di rafforzare le attività di vigilanza e saranno impegnate in un monitoraggio continuo per verificare l’attuazione e l’efficacia delle azioni pro-sicurezza. Per reperire fondi è già stato avviato un monitoraggio delle risorse pubbliche e di quelle private delle associazioni di categoria e dei fondi interprofessionali per la formazione.
Il Governo presenterà inoltre un emendamento al pacchetto sicurezza per introdurre una corsia preferenziale ai processi per violazione delle norme previste sui luoghi di lavoro. Alle parti sociali, e solo a loro, toccherà invece il compito di rileggere in modo condiviso il testo unico sulla sicurezza varato dal precedente governo, apportando eventuali correttivi. «Abbiamo ereditato una situazione lacerata – ha detto Sacconi riferendosi alle critiche avanzate alle sanzioni dalle organizzazioni datoriali, Confindustria in primis – e abbiamo invitato le parti a superare questa lacerazione». Il governo non sarà parte in causa, ma spinge per un accordo: «Abbiamo rivolto un auspicio e ci attendiamo un risultato», ha detto il ministro.
Le parti sono pronte a raccogliere l’invito ad uno sforzo comune. «Sacconi vuole sostenere in tutti i modi la cooperazione tra le parti sociali per un piano di informazione e formazione. Bisogna collaborare», ha sottolineato il leader della Cisl Raffaele Bonanni. Ma le organizzazioni sindacali respingono l’idea di una manomissione del testo unico: «Il piano straordinario per la sicurezza – ha precisato il segretario confederale della Cgil Paola Agnello Modica – così come altri interventi proposti dal ministro sono già previsti dal testo unico, ma se si ipotizza una manomissione di parti sostanziali ed importanti non siamo d’accordo». Contrario a smontare il provvedimento anche Paolo Carcassa della Uil: «Se ci verrà proposta una semplificazione siamo pronti a valutare, ma la richiesta di smontare il testo ci farebbe entrare in una logica di conflitto».
La Confindustria chiede «interventi sostanziali e non formali», mentre con i sindacati si schiera Massimo D’Alema: «L’idea che come prima reazione alla morte di sei lavoratori si pensi di eliminare le sanzioni per quelle imprese che non rispettano le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro mi sembra quanto mai preoccupante».
MORTI BIANCHE/ Il Governo prepara un piano straordinario. I sindacati: no a stravolgimenti del Testo Unico
(Foto: Imagoeconomica)