In Sicilia il centrodestra esce vittorioso dalle elezioni amministrative, conquistando tutte le otto le Province dove si è votato e di cui sono da rilevare tre di esse, Enna, Caltanisetta e Siracusa, che sono sempre state roccaforti di sinistra. Stravince anche nei tre comuni capoluogo Catania, Messina e Siracusa. Al voto sono andati 147 comuni, 40 dei quali con oltre 10 mila abitanti e di questi (quando mancano i definitivi di due comuni) 23 vanno al ballottaggio del 29 e 30 giugno e 12 se li è aggiudicati al primo turno il centrodestra (a Taormina il neo sindaco Mauro Passalacqua era sostenuto da sette liste civiche). In generale è molto calato il numero dei votanti: complessivamente sono stati il 55,54%, con un calo dell’8,92%. Nella provincia di Palermo, in particolare, sono andati alle urne solo il 41% degli cittadini, con un calo di 20 punti netti rispetto alle provinciali precedenti.



Provinciali – Per le provinciali a Palermo il candidato del centrodestra Giovanni Avanti ha stravinto col 72,30% contro il 27,70% di Franco Piro di centrosinistra. A Catania Giuseppe Castiglione (Pdl-Udc-Mpa) il 77,62% rispetto al 18,6% di Salvatore Leotta (Pd-Pdci e Idv). A Messina, Nanni Ricevuto (Pdl-Udc-Mpa) ha preso il 76,01 schiacciando l’avversario principale, Paolo Siracusano (Pd-Idv e partito socialista) a quota 21,49%, quando mancano solo 50 sezioni sulle 777. A Trapani Mimmo Turano (Pdl-Mpa-Udc) ha conquistato il 79% contro il 30,78% di Camillo Oddo (Pd-Idv), mentre ad Agrigento Eugenio D’Orsi ha vinto con il 67,88% (Giandomenico Vivacqua il 14,89%). A Siracusa Nicola Bono (centrodestra) ha chiuso a quota 68,55% rispetto al 31,45% di Giuseppe Zappulla. Giuseppe Monaco (Pdl-Udc-Mpa) ha avuto a Enna il 53,87% (Angelo Muratore del centrosinistra 41,73%) e Giuseppe Federico a Caltanissetta con il 63,50% (Salvatore Messana di Pd-Idv a quota 29,82%).



Comunali – Per i comuni capoluogo, a Messina Giuseppe Buzzanca (Pdl e Udc e altre nove liste), già sindaco nel 2003, ha tredici punti di vantaggio sul principale avversario, il candidato del centrosinistra e segretario regionale del Pd Francantonio Genovese; quando sono state scrutinate 157 sezioni su 254, Buzzanca è a quota 51,37%. Il nuovo sindaco di Siracusa è Roberto Visentin, sostenuto da Pdl-Udc e Mpa (56,6%). A Catania passa al primo turno Raffaele Stancanelli (Pdl-Udc e Mpa) con oltre il 54% (309 sezioni su 335). «Sono soddisfatto – ha commentato a caldo Stancanelli – spero di essere all’altezza del mio compito». Eletto con il 100% dei voti il sindaco di Vicari, Gaetano Calato, in provincia di Palermo. Un risultato dovuto in gran parte al fatto che il neo sindaco, era l’unico candidato, con una lista civica a lui stesso intitolata. Tuttavia le astensioni o schede nulle che ci sono state, non hanno cambiato l’andamento di voto così a Calato sono stati attribuiti tutti i 1.747 voti espressi dai suoi 1.747 concittadini andati alle urne. Un altro risultato molto particolare nei dintorni di Palermo: un perfetto pareggio tra i due candidati sindaco di Ventimiglia di Sicilia, Andrea Mannina e Andrea Pagano. Hanno riportato 759 voti ciascuno, ossia il 50% esatto. Dovranno affrontarsi al ballottaggio del 29 e 30 giugno prossimi. A Vittorio Sgarbi invece non è andata così bene il primo turno come al candidato collega di Vicari. Non è riuscito a conquistare il posto di sindaco di Salemi, Trapani. Bilancio definitivo al ballottaggio del 29 e 30 giugno prossimi, quando dovrà affrontare l’avversario del Pd Alberto Scuderi. Sgarbi, appoggiato da tre liste (Udc, Dc e la lista civica ‘Donne e giovani di centro) ha ottenuto 2.923 voti (39,18%) sul suo avversario, che ha preso 1.334 voti (il 17,88%).



Commento di Schifani – Molto soddisfatto il presidente del Senato, Renato Schifani, che innanzitutto cittadino siciliano. Il risultato elettorale in Sicilia conferma che nel Paese «è cambiato il vento, ed è cambiato in profondità » ha affermato. «Quando anche in province tradizionalmente rosse come Enna o Caltanissetta si raggiunge un successo elettorale così strepitoso, non siamo in presenza soltanto di un dato regionale. È un segnale politico che va oltre i confini della Sicilia e riguarda direttamente l’azione del governo. Questa vittoria – ha concluso – è indubbiamente un segnale per il governo».

(foto: imagoeconomica)