Il segretario dell’Associazione nazionale dei magistrati (ANM), Giuseppe Cascini, in un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica spiega la nuova posizione della magistratura sui recenti sviluppi del capitolo giustizia che coinvolgono anche il premier. Da parte dell’associazione arriva un’offerta al governo che ha tutta l’aria di essere una tregua:«no alle sospensioni altrimenti si creerebbe un caos senza precedenti, sì alle immunità». Infatti «compete esclusivamente all’autonomia politica decidere delle immunità da offrire a chi ricopre cariche istituzionali». Questa è la proposta avanzata dal portavoce Cascini riguardo alla norma “sospendi processo”.
Per gettare le basi di un nuovo inizio, precisa Cascini, bisogna considerare tre questioni: innanzitutto la riforma della giustizia da affrontare attraverso «dialogo, ponderazione, analisi prudenti, qualche convergenza». In secondo luogo, «una leale collaborazione fra le istituzioni» il che significa anche smettere di «aggredire singoli magistrati», afferma il segretario dell’associazione facendo chiaro riferimento alle proteste di questi ultimi giorni del presidente del Consiglio. Per terzo, l’immunità per le più alte cariche dello Stato che compete «all’autonomia della politica che valuterà le forme e i modi di un eventuale provvedimento tenendo conto delle indicazioni della Corte costituzionale».
Infine Cascini non risparmia la polemica sottolineando che da una parte il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, è il «grande assente» di tutta la vicenda, dall’altra il Capo di governo Berlusconi interferisce anche troppo e a sproposito: «dovrebbe tenere ben distinte le vicende personali dalle questioni di carattere generale».