Nessuna marcia indietro. Di Pietro non si scusa con Berlusconi il giorno dopo averlo insultato con quel «magnaccia delle veline» con cui lo aveva apostrofato per la vicenda delle intercettazioni. Ed anzi lo attacca nuovamente: «é impossibile – dice l’ex Pm – dialogare con chi usa il dialogo per farsi i propri interessi». «E’ il premier – contrattacca – che si deve scusare con gli italiani perché in campagna elettorale aveva promesso che si sarebbe attivato per farli stare bene e invece sta obbligando il Parlamento a fare leggi che servono a lui». Dalla Pdl le reazioni non si fanno attendere a difesa del Cavaliere e dell’operato del suo governo: Paolo Bonaiuti attacca Di Pietro che «ogni giorno cerca di avvelenare la vita italiana ma non ci riuscirà – ammonisce – il governo reagirà con i fatti e andrà avanti per la sua strada come chiedono gli elettori». Nel giorno del nuovo appello del Capo dello Stato ai politici a creare le condizioni per un clima «più sereno e costruttivo», ed a cui per primo Di Pietro plaude, non si registrano segnali di distensione tra gli schieramenti. Anzi proprio oggi Walter Veltroni, in un’intervista a Repubblica chiude la porta del dialogo con la maggioranza che attacca duramente. Dal Pdl Fabrizio Cicchitto, che punta il dito contro Di Pietro accusato di «provocare l’imbarbarimento della vita politica italiana» non risparmia Veltroni ed il Pd che di quanto accade hanno «responsabilità rilevanti». Niccolò Ghedini, avvocato del premier rinfaccia all’ex Pm di trovarsi in Parlamento proprio «grazie ad i processi contro Berlusconi per i quali oltretutto il premier è stato assolto». «E’ tempo – dice – che anche Di Pietro inizi ad affrontare i molteplici processi per diffamazione che per le sue dichiarazioni gli saranno immediatamente intentati». Per il segretario della Democrazia Cristiana per le Autonomie Gianfranco Rotondi «Di Pietro ha perso un’occasione importante per rispondere all’appello del presidente della Repubblica non facendo un passo indietro rispetto agli insulti usati anche oggi contro Berlusconi. Il premier – prosegue – non deve scusarsi di nulla, gli italiani lo hanno rivoluto a Palazzo Chigi per far risollevare l’Italia». Dall’opposizione Franco Monaco, ulivista del Pd rifiuta l’etichetta di essersi schierato contro l’ex pm che pure critica per le «parole effettivamente infelici e sopra le righe». E dall’Idv arriva la richiesta di Silvana Mura «ai tanti che nella Pdl non perdono occasione per chiedere a Veltroni di dissociarsi da Di Pietro e che invece farebbero bene a dissociarsi loro da quello che il premier sta attuando» ad esempio con le sue “leggi vergogna”.