Rinvio di 18 mesi dei processi “meno gravi”; elenco dei procedimenti penali che dovranno essere trattati prima degli altri; uso dell’esercito per garantire la sicurezza nelle strade; articolo 416-bis anche per le mafie straniere; aggravante della clandestinità. Sono queste le principali nuove norme contenute nel decreto sicurezza che il Senato ha convertito definitivamente in legge.
Vediamo nel dettaglio i principali provvedimenti:
I processi con “precedenza” – Passano in secondo piano tutti i processi che sono stati colpiti dall’indulto, che riguardano cioè reati commessi fino al 2 maggio 2006. Mentre dovranno essere celebrati subito i processi che prevedono il rito per direttissima, quelli con imputati detenuti e quelli che riguardano reati più gravi come mafia e terrorismo, incidenti sul lavoro, circolazione stradale, immigrazione clandestina. E quelli che hanno una pena superiore ai 4 anni. In più, i capi degli uffici giudiziari, nell’individuare i criteri di rinvio, dovranno tener conto della “gravità e della concreta offensività del reato, del pregiudizio che può derivare dal ritardo per la formazione della prova e per l’accertamento dei fatti, nonché dell’interesse della persona offesa”. Tra i processi prioritari rientrano anche quelli per i reati relativi all’ingresso illegale in Italia
Patteggiamento allargato – Per i processi colpiti da indulto si potrà ricorrere al patteggiamento, sempre che siano ancora in primo grado, e anche se sono scaduti i termini. Potrà essere chiesto anche se era già stato respinto in precedenza.
Falsa identità – Inasprite le pene per chi dichiara una falsa identità a un pubblico ufficiale: reclusione da uno a 6 anni (il massimo era 3 anni). Introdotta la stessa pena anche per chi, per impedire l’identificazione, «altera parti del proprio o dell’altrui corpo».
Infortuni sul lavoro – Nella formazione dei ruoli d’udienza i tribunali dovranno dare «priorità assoluta» ai reati commessi in violazione delle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Guida in stato d’ebrezza – Modifiche al codice penale con la previsione di una pena da 3 a 10 anni per l’automobilista ubriaco o drogato che causa incidenti mortali, con revoca della patente. Prevista anche la confisca dell’auto.
Omicidio di pubblico ufficiale – Introdotta l’aggravante che comporta l’ergastolo nel caso di omicidio di un ufficiale di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria.
Espulsioni – Si ampliano i casi di espulsione su ordine del giudice per gli stranieri condannati. Sarà espulso chi è condannato a più di due anni di reclusione (prima era 10 anni). Obbligatorio l’arresto dell’autore, anche se non c’é flagranza, e si procede con rito direttissimo.
Poteri ai sindaci – Per la sicurezza si danno ampi poteri ai sindaci che potranno, per alcune misure, non rivolgersi ai prefetti; la polizia di Stato dovrà coordinarsi anche con le polizie comunali e provinciali.