Il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa ha pubblicato, oggi a Strasburgo, un durissimo rapporto sulla sua missione speciale a Roma del 19 e 20 giugno scorsi, in cui ha incontrato il ministro degli Interni Roberto Maroni e varie Ong.
«Una politica dell’immigrazione non può essere ispirata solamente da preoccupazioni di sicurezza. La valorizzazione dei diritti fondamentali e dei principi umanitari è largamente assente dalle misure prese, in questo momento, in Italia, che rischiano di aggravare il clima di xenofobia», si legge nella presentazione del rapporto apparsa oggi come prima notizia sul sito del commissario Thomas Hammarberg.
La migliore difesa a queste critiche è arrivata dell’eurodeputata ungherese di entnia rom Livia Jaroka, iscritta al gruppo del Ppe.
Secondo Jaroka la decisione del governo italiano di estendere la raccolta dei dati dattiloscopici a tutta la popolazione italiana dal 2010 supera ogni polemica. L’eurodeputata sottolinea che il censimento è «necessario» per dare una cittadinanza «a quei bambini e immigrati che non hanno assolutamente alcun documento».
Tuttavia, a lungo termine l’integrazione dei rom potrà realizzarsi soltanto attraverso l’offerta di posti di lavoro, sottolinea Jaroka. «Questo renderà i rom dei cittadini contribuenti», afferma l’eurodeputata, secondo cui negli ultimi anni la Commissione europea ha trascurato il problema.
Infine l’eurodeputata ha lanciato un appello ai media a non rappresentare un’immagine stereotipata dei rom, sottolineando che pochi ne conoscono la cultura.