Fine di marzo e inizio di un nuovo corso. Ieri pomeriggio si è ufficialmente aperto il congresso fondativo del Popolo della Libertà, una tre giorni di dibattiti e convegni che sancisce con la votazione finale di domenica mattina la nascita operativa del progetto politico unitario, annunciato più di un anno fa da Silvio Berlusconi dal predellino della sua auto in Piazza San Babila.



Ieri pomeriggio ore 17: ha preso il via la kermesse del Pdl nello scenario avveniristico della nuova Fiera Di Roma, alle entrate centinaia di hostess e stands di accoglienza per accrediti e inviti vari. L’imponente macchina organizzativa era già al lavoro dalle settimane precedenti per allestire un mega palco, degno di un concerto rock, alle cui spalle troneggiavano il simbolo del Pdl (ora rinnovato senza lo slogan “Berlusconi presidente”) e i maxischermi. Nella sala illuminata da luci tricolori hanno partecipato circa 6.000 delegati, provenienti da ogni parte della penisola, e un esercito di giornalisti, oltre a diverse centinaia di ospiti. Morale della favola: salone della Fiera stracolmo con gente in piedi quasi ovunque, assiepata in ogni angolo “strategico” per poter meglio vedere il palco e i leader: dalle scale alle transenne. Un colpo d’occhio senz’altro notevole. Nel frattempo fuori vi sono centinaia di bus e migliaia di auto parcheggiate, senza contare una lunghissima coda di autoblu delle numerose personalità presenti all’evento.



La kermesse nei 3 giorni di incontri propone un ventaglio abbastanza variegato di interventi: dai padrini del Pdl Berlusconi e Fini, ai ministri e capigruppo dell’attuale governo, sino alle nuove leve del Pdl che proprio ieri hanno aperto il congresso.

A dir la verità la prima in assoluto è stata l’onorevole Calabria, la pìù giovane deputata in quota Pdl, la quale ha poi invitato sul palco Gianni Alemanno che ha salutato i presenti in veste di sindaco della Capitale e ha ovviamente speso diverse parole di elogio al Pdl e ad un cammino politico che ha portato a “liberare” Roma, che per 15 anni è stata roccaforte del centro-sinistra. Dopo il sindaco è toccato a quattro giovani del Pdl che si sono fatti portavoci di speranze e idee per la nascita e la crescita del neonato soggetto politico, non risparmiando alcuna critica ai loro coetanei di centro-sinistra. C’è stato anche spazio per l’intervento, tenutosi in francese, del presidente del PPE Wilfried Martens.



Ma il momento clou dell’apertura del congresso Pdl è stata ovviamente quello del discorso di Silvio Berlusconi. Un’arringa di un’ora e mezza, abbastanza generale, che ha toccato un po’ tutti i temi, dal discorso sul nuovo Pdl alla tradizione che raccoglie (citando De Gasperi e Sturzo) sino alle conquiste ottenute dall’attuale governo. Ovviamente non sono mancati duri attacchi alla sinistra italiana, di cui Berlusconi ha tracciato una storia alquanto critica dagli anni 90 ad oggi, bocciando anche il nuovo leader Franceschini “che ha rinnegato la linea di Veltroni per tentare di salvare il salvabile”.

Applausi continui e gente in piedi, diversi cori da stadio si sono ripetuti in vari passi del discorso tenuto dal premier, soprattutto in alcuni momenti più “toccanti” come il ricordo di Pinuccio Tatarella, vero precursore nell’idea del partito unico, in cui la sala ha applaudito commossa per diversi minuti.

Verso le 20 l’orazione berlusconiana è volta al termine con il ringraziamento del premier a tutti i leader delle formazioni minori che si sono sciolte nel Pdl. Li ha invitati sul palco tra baci, abbracci ed altre parole di omaggio e apprezzamento. La prima serata del congresso Pdl si è dunque conclusa, tra una folla oceanica e un caos quasi estenuante, con una cena offerta dall’organizzazione e con la consegna di un kit a tutti i presenti, contenente alcuni gadget e diversi documenti e scritti del Pdl.

Il weekend del centro-destra non si è certo fermato al pomeriggio di ieri. È infatti ripartito oggi con gli interventi, tra gli altri, di Schifani e Fini. Domani toccherà ancora una volta al premier per il discorso conclusivo, cui seguiranno le votazioni finali per acclamazione.

Il Pdl è nato, perlomeno ufficialmente, ora la sfida si gioca nei palazzi e nella società per valutare quanto sia veramente concreto l’impatto del nuovo partito unico nel panorama politico e sociale del Belpaese.

(Marco Fattorini)