In Italia la crisi colpisce negativamente non più di mezzo milione di lavoratori. Per tutti gli altri esiste invece un paradossale effetto ricchezza, legato a un aumentato potere d’acquisto a causa del crollo dei prezzi. Per ripartire occorre ritrovare la fiducia e mobilitare questa ricchezza. E’ l’analisi fornita oggi dal ministro Renato Brunetta, che l’ha enunciata nel corso di un appuntamento elettorale ad Alba.
“Il problema oggi in Italia – ha spiegato Brunetta – è che abbiamo avuto un forte aumento di cassa integrati e anche di disoccupati. L’area del disagio dovuta alla crisi può collocarsi sulle 500 mila unità, lavoratori che si sono trovati a fronteggiare una riduzione del loro reddito. Ma ci sono altri 22 milioni di lavoratori, di cui circa 13 milioni dipendenti, che hanno avuto invece un aumento del potere d’acquisto per effetto del crollo dei prezzi , delle tariffe e dei mutui.
Paradossalmente quindi – ha sottolineato – oggi in Italia c’é un effetto ricchezza che però non si traduce in spesa e investimenti perché c’é paura. Il problema è come trasformare questo aumentato reddito in consumi e investimenti. Ciò che manca è la fiducia, il punto per i policy maker è come restituire fiducia alla gente. Dobbiamo dire agli italiani che la crisi può finire in tempi brevissimi, è però necessario ricominciare a investire e consumare l’aumentato reddito”.
“Anche la tragedia del terremoto ha aggiunto – con la ricostruzione può essere un modo per ridare fiducia, un segnale che lo Stato c’é. Come la soluzione del problema dell’immondizia a Napoli, così la ricostruzione in Abruzzo può rappresentare uno dei luoghi della svolta”.