«In questo finale di campagna elettorale emerge un disegno di destabilizzazione dell’equilibrio politico del Paese portato avanti attraverso la somma di più iniziative». Lo afferma Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl.

Cicchitto punta il dito contro «l’azione a orologeria di settori minoritari, ma assai aggressivi, della magistratura, la campagna sistematica del gruppo ‘Repubblica-Espresso’ contro la persona del Presidente del Consiglio, usando anche materiali illegali, l’intervento, già avvenuto in passato, di corrispondenti di giornali esteri».



Secondo il presidente dei deputati del Pdl, «il Pd fa da sponda a questa campagna e la utilizza. Il Pd, però, non è nelle condizioni di dare lezioni su nessun piano: né sulla questione morale e il conflitto d’interessi, visti i suoi rapporti organici e poco trasparenti con le cooperative rosse, ma neanche sul piano dell’utilizzo del personale politico femminile: ricordiamo ancora le fanciulline esplicitamente portatrici di alti livelli di inesperienza politica messe come capoliste del Pd nelle elezioni del 13 aprile 2008».



«Nella realtà – aggiunge Cicchitto – Franceschini si è sentito così debole che, invece di fare una normale campagna elettorale su programmi e contenuti, ha preferito, come si dice a Roma, ‘buttarla in vacca’ con una serie di sguaiati attacchi personali contro il presidente Berlusconi».

«Quanto all’Anm – conclude – essa non può protestare. Quelli del Presidente Berlusconi non sono insulti, ma precisi giudizi politici sull’azione condotta da ristretti, ma pericolosi, nuclei di magistrati».

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