Un vertice delle “regole” per l’economia globale segnata dalla crisi che vedrà, tra i temi in primo piano, ambiente, energia e sanità. Saranno questi i nodi al centro del G8 di luglio a presidenza italiana che il premier Silvio Berlusconi si appresta a discutere con il presidente Barack Obama, nella visita di lunedi’ a Washington. Berlusconi e Obama co-presiederanno all’Aquila una delle riunioni piu’ attese del G8 dell’Aquila, il Major Economics Forum (Mef), dedicato alle tematiche dell’ambiente e dell’energia. Sulla ‘green economy’, tra i cavalli di battaglia dell’inquilino della Casa Bianca, e’ probabile che gia’ lunedi’ la convergenza sia ampia, grazie anche al fatto che l’Italia e’ considerata all’avanguardia per le tecnologie ambientali. L’obiettivo del Mef, al quale parteciperanno le economie sviluppate e quelle emergenti, e’ quello di andare al negoziato di Copenaghen sul post Kyoto con una posizione comune, come ha ripetutamente sottolineato il ministro degli Esteri Franco Frattini. L’Italia vuole dare a questo G8 – che si svolgera’ nel cuore dell’Abruzzo colpito dal terremoto – un’impronta molto specifica, e molto vicina anche alla sensibilita’ del presidente degli Stati Uniti, segnati piu’ di altri dalla grande crisi economica di questi mesi. Ed e’ quella – evidenziata da Giampiero Massolo, segretario generale della Farnesina e sherpa del G8 – ‘della condivisione delle responsabilita’ e dell’inclusivita’, nel quale ‘nessuno sara’ lasciato indietro’. La valutazione della crisi a fare da sfondo al tutto, quindi. E poi la questione della ‘governance’: ad imporsi con prepotenza e’ la necessita’ di trovare chiavi e formule per affrontare in modo strutturale le dinamiche della globalizzazione. A partire dalla flessibilita’ dei formati: il G14 (G8 piu’ 6, Cina, India, Messico, Brasile e Sudafrica, piu’ Egitto) che potrebbe diventare uno strumento permanente; il G20, che ha oggi il compito di gestire la crisi economica e si muove sulla base delle emergenze; il G8, formato a cui nessuno vuole rinunciare e che si dedica agli aspetti strutturali. Sulla scia delle elezioni di ieri, e guardando alla riunione dei ministri degli Esteri a Trieste sulla stabilizzazione dell’Afghanistan e dell’intera area (24-28 giugno), a Washington si parlera’ anche di Iran, la cui partecipazione ad altissimo livello e’ una delle priorita’ per l’Italia.