Augusto Minzolini, direttore del Tg1, per il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, è «un gossipparo», anzi «l’Emilio Fede del servizio pubblico» che toglie spazio alla politica e alle notizie in tv e per questo «andrebbe licenziato per giusta causa».

In una conferenza stampa dedicata «all’assoluta mancanza di trasparenza e indipendenza dell’informazione pubblica», Di Pietro annuncia che il suo partito ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per presentargli il materiale che ha raccolto su questo tema e ricorda che l’Idv ha chiesto in Vigilanza l’audizione dei direttori dei Tg. Anzi Pancho Pardi, che ne fa parte, anticipa che domani ci sarà l’ufficio di presidenza ma le audizioni sarebbero già state calendarizzate a partire da quella di Minzolini per la prossima settimana.



Di Pietro però va oltre e denuncia le nomine di Viale Mazzini che sono all’ordine del giorno del cda di domani. L’Idv «ha rifiutato la spartizione – spiega – per gli incarichi che saranno assegnati domani alla Rai. Una spartizione e un mercimonio di posti su cui a questo punto deve intervenire la magistratura».



Ma il dossier del suo partito riguarda soprattutto il Tg1 che «dopo la vittoria alle elezioni – dice ancora Di Pietro – è quasi del tutto oscurato con un tre per cento appena. Si vuole ridurre al silenzio una voce critica e del resto Minzolini con me ha il dente avvelenato. Tre volte ha fatto gossip, diffamazione, su di me ed è stato rinviato a giudizio. Una volta anche condannato in primo grado ma poi ha sempre ritirato le querele e si è fatto pagare il risarcimento dei danni dalla Mondadori. In un paese normale si dovrebbe licenziare per giusta causa».

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