Inutile, anzi dannoso. Il sì al referendum non serve a nulla: comunque. Rischia di accreditare una pessima legge come il porcellum che potrebbe «portarci dritti dritti in Argentina o ancor peggio in Russia».
Il “Comitato amici della Costituzione per l’astensione al referendum” invita a disertare il voto o a non ritirare la scheda in caso di ballottaggio perché il sì non cancellerebbe il porcellum, anzi rischierebbe, «se possibile», di peggiorarlo, e con il premio di maggioranza trasformerebbe una minoranza in maggioranza «incrinando i principi della democrazia rappresentativa».
Per contrastare il sì un gruppo di una cinquantina di nomi di eccellenza nelle arti e nelle scienze, di giuristi e costituzionalisti lanciano un primo appello. Altri nomi, per lo più politici, seguiranno dopo il voto delle europee. Una «seconda rata» di nomi motivata dal fatto che diversi politici assumeranno posizioni non in linea con quelle del loro partito.
Oggi, in una conferenza stampa, gli ex parlamentari Stefano Passigli e Franco Bassanini e l’Udc Bruno Tabacci hanno illustrato le loro posizioni di forte critica al referendum.
Questo, ha detto Passigli, è «dannoso e inutile. Inutile perché non risponde a quello che promette, perché non è vero tecnicamente che la vittoria del sì abrogherebbe il Porcellum». Nemmeno il sistema della liste bloccate sarebbe cancellato. «Chi poi crede che la vittoria del sì apra la possibilità di una revisione della legge elettorale, si sbaglia o dice cose che hanno un significato truffaldino», dice ancora Passigli.
Si tratta quindi di un referendum «pericoloso, inutile, perché lascia in piedi il Porcellum e lo peggiora, mette a rischio il sistema dell’alternanza. Il sì va fermato, e non lo si ferma con il no. Noi siamo per l’astensione per una riforma della legge elettorale».