“A termini dello statuto, lo dico a ragion veduta essendo uno dei cento che l’ha materialmente scritto, Beppe Grillo non potrebbe candidarsi. Dia prova, però, di serietà e accettazione delle regole, chiedendo una deroga motivata alla direzione nazionale del Pd. Io voterò per concedergliela”.
Mario Adinolfi, candidato alla segreteria nazionale del Pd e membro della direzione nazionale, ha fatto parte della commissione che ha redatto lo statuto del Pd. “Grillo afferma di aver letto tutte le regole del Partito democratico, ma non deve averlo fatto con attenzione. All’articolo 9 comma 3, lo statuto del Pd dice che ‘possono essere candidati e sottoscrivere le candidature alla carica di segretario nazionale e di componente dell’assemblea nazionale solo gli iscritti in regola con i requisiti di iscrizione presenti nella relativa anagrafe alla data nella quale viene deliberata la convocazione delle elezionì. Quella data è il 26 giugno e Grillo dice di essersi iscritto oggi, dunque fuori termine statutario.
Anche le firme che Grillo dovesse raccogliere devono essere di iscritti già iscritti al Pd il 26 giugno. Ma sono stato io a chiedere, due ore dopo l’annuncio dell’intenzione del mio collega blogger di candidarsi alla segreteria del Pd, di non appellarsi a cavilli burocratici per impedirne la presenza nella nostra competizione. Confermo la richiesta”.
Adinolfi conclude: “Dunque Grillo dimostri serietà, presenti una richiesta di deroga motivata alla direzione nazionale del Pd, che potrebbe riunirsi rapidamente per varare una modifica del regolamento congressuale dopo averlo ascoltato. Venga a dirci Grillo perché si candida. Avrà il mio sostegno per poterlo fare, comunque”.