Il presidente della regione Sicilia, Raffaele Lombardo, è intervenuto a una trasmissione di Rai3 in polemica con il governo per la questione meridionale

«Con Micciché (il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ndr) ci sono molte sintonie, ma non solo con lui. Ci sono con tanti uomini e donne che si stanno battendo perché in Italia si parli di Mezzogiorno, di una questione meridionale che era stata archiviata o derubricata a questioni di criminalità o inefficienza. La posta in palio è importante». Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, a “Il Caffè” di Corradino Mineo su Raitre.



«Quando il presidente del Consiglio» – ha aggiunto – «mi dice “faccio un piano straordinario per il rilancio Mezzogiorno, immediatamente ci impegniamo sui Fas”, io non posso non registrare la svolta con favore, salvo poi non farsene nulla. Ad esempio, quando si riunirà il Cipe potrebbe essere affrontato il nodo del Fas, se non verrà fatto solleverò l’argomento in sede europea».



Il governatore ha assicurato che con il sottosegretario Micciché porterà avanti «questa questione del Sud. Io continuerò a dialogare con il governo». E sull’atteggiamento dei suoi parlamentari ha aggiunto: «Se fossimo stati 50 non saremmo stati costretti ad abbandonare l’Aula, avremmo potuto cambiare la politica del Governo».

E sottolinea: «Io non voglio un ministro per il Sud, se c’è tanto meglio perché serve a svolgere una funzione di sentinella all’interno dell’Esecutivo, io voglio un intero governo per il Sud, un presidente del Consiglio e un intero Parlamento per il Sud, o meglio per un’Italia che si accorga che il Mezzogiorno ha bisogno di una mano, perché superando il divario cresce l’intero Paese, non solo la Sicilia o la Calabria» ha detto il presidente della Regione siciliana.



«Un piano straordinario per il Mezzogiorno? – ha aggiunto – Non vedo tra le modifiche che si apportano tra Camera e Senato al decreto anticrisi quella svolta di cui tutti si riempiono la bocca, mi auguro che quello che ci si deve ci venga dato». Ma «l’Italia è divisa in due, quella europea e quella africana. Noi vorremmo un governo che si occupasse di entrambe le Italie e di farle diventare la stessa cosa» ha detto il presidente Lombardo. «Noi vogliamo l’unita’, altro che separatismo o secessione come ha scritto qualche schiocchino».

«Questo federalismo fiscale – aggiunge il leader dell’Mpa – credo si giocherà tutto in termini di egoismo territoriale e di tasse da trattenere. Io vedo un governo centrale che avoca a sé più poteri che non in passato. Quando salterà il centralismo dello Stato, quando il federalismo indebolirà le strutture centraliste noi avremo solo da guadagnarci” ha detto Lombardo. Per il governatore “questa unificazione falsa del nostro Paese, questo centralismo dominante in 150 anni ha fatto crescere il divario. Con il federalismo – ha concluso – le cose si potranno aggiustare, a patto che sia un federalismo che guardi alle regioni più deboli».