«Immediatamente dopo il ritiro unilaterale delle nostre truppe, cui dovrebbe seguire anche quello degli altri Stati in guerra, dai paesi dell’Unione europea agli Usa, bisognerebbe aprire immediatamente, attraverso l’opera di mediazione e pressione dell’Onu, una vera e seria trattativa di pace. Il che vuol dire sedersi e trattare anche con i talebani, perché non si è mai vista, nella storia dell’umanità, una pace fatta solo tra paesi “amici” Le paci si fanno, appunto, con i nemici».
Con queste parole Paolo Ferrero, leader di Rifondazione Comunista, commenta la decisione di rafforzare la presenza militare italiana in Afghanistan adottata dal Parlamento.