Alla fine il “Sì” è arrivato, come previsto, tra tante polemiche. Ma il Dl Anticrisi – e il relativo decreto correttivo – sono ormai legge. Il Governo incassa il no di Udc, Idv e Pd ma vince con un ampio margine di voti.
In particolare, il decreto correttivo si è focalizzato su questioni rivelatesi molto spinose (la Corte dei Conti, l’ambiente, lo scudo fiscale e il Ponte sullo stretto) ad esclusione della tassa sull’oro che ha ancora una volta messo in conflitto via XX Settembre, Bruxelles e Palazzo Koch.
Su questo punto è una nota del presidente del Consiglio a gettare acqua sul fuoco: la norma che prevede la tassazione della riserva aurea della Banca d’Italia «non potrà avere applicazione senza il parere “non ostativo”, cioè favorevole, della Bce e senza il consenso espresso della Banca d’Italia» ha voluto precisare il premier Silvio Berlusconi in una nota. «È evidente – si legge – che, nella lettera e nello spirito, la norma è pienamente rispettosa dell’indipendenza istituzionale e finanziaria della Banca d’Italia e del tutto coerente con i principi del Trattato e del sistema europeo delle Banche Centrali»
Nota di colore: l’ormai noto senatore dell’Idv Stefano Pedica, Carneade che ha raggiunto la notorietà su youtube dopo aver impedito al ministro Mariastella Gelmini di illustrare i risultati della storica classifica degli atenei virtuosi in Italia che hanno portato la – seppur esigua – quota del 5% del finanziamento all’Università a dipendere da criteri di valutazione che individuassero gli istituti più meritevoli, si è presentato in aula celando sotto la giacca una maglietta con la scritta “Giorgio non firmare” che ha poi sfoggiato in aula. Era nata per il ddl sulle intercettazioni, ma – avrà pensato Pedica – può tornar buona anche per questa legge.