Il Ministero dell’Economia, nella sua “Relazione Generale sulla situazione economica del Paese 2008” fotografa la situazione delle pensioni di invalidità nella Penisola e dà il via a una nuova polemica estiva.

Secondo i dati della relazione, infatti, il numero delle pensioni di invalidità richiesta al Sud sarebbe – in relazione al numero di abitanti – superiore di bel il 50% a quelle richieste e concesse al Nord.



Se nel Sud e Isole, infatti, ci sono 4,39 pensioni ogni 100 abitanti, al Nord il rapporto scende a 2,91. In Italia la Regione con meno pensioni di invalidità, sempre in rapporto alla popolazione, è la Lombardia (2,79).

Le reazioni non si sono fatte aspettare, e se quelle da parte della Lega Nord erano facilmente prevedibili («Ora non ci si può nascondere dietro altre scusanti: il Sud deve camminare con le sue gambe, deve produrre la ricchezza per il suo popolo, deve avere la forza di ribellarsi a clientelismo, inefficienza e certa sospetta regalia degli enti locali», dichiarano i senatori della Lega Nord, in commissione lavoro del Senato, Angela Maraventano e Armando Valli), una dura reprimenda arriva anche dal ministro l`Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi, che nonostante una esperienza come consigliere regionale proprio in Lombardia, non è certo un “Lumbard”.



Secondo Rotondi, infatti, questi dati « sono la riprova di un modo distorto con cui si è fatto politica nel Meridione e di come ora si debba dare una sterzata. Non bisogna cioè commettere gli errori del passato. Quando parlo di rivoluzione per il futuro del Sud mi riferisco anche a questo. Il Meridione ha bisogno di una nuova prospettiva, non più di elemosine».

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