È una Catena umana di “padani” leghisti sul Po, da farsi il prossimo anno come “monito” contro l’afflusso di extracomunitari nel Nord del Paese. A proporla è Umberto Bossi, da Venezia dove si chiude la tradizionale festa della Lega cominciata alle pendici del Monviso, in risposta alle parole di ieri a lui rivolte da Gianfranco Fini, che aveva detto “negare i diritti degli immigrati è suicidio della ragione”. Continua dunque lo scontro al vetriolo tra il presidente della Camera e il leader leghista.
Ha smorzato i toni Roberto Calderoli: “se non vengono rispettati patti e impegni presi dalle forze della maggioranza – ha detto il ministro – la Lega potrebbe aprire una crisi, ma sarebbe da pazzi andare ad elezioni anticipate in una fase di crisi economica come questa senza aver portato a termine le molte riforme avviate”.
Nel frattempo da Chianciano il leader Udc Casini rilancia l’ennesimo progetto di Grande Centro. Questa volta, però, in una connotazione diversa: una “santa alleanza” tra tutte le forze politiche disponibili a sganciare la lega dal governo. “Si deve sapere – ha detto Casini, facendo pensare ad un nuovo governo anziché ad elezioni in caso di rottura Berlusconi-Fini-Bossi – che in Parlamento c’è una maggioranza molto ampia pronta a fermare il dilagare della Lega che condiziona il Governo”.