La mafia può diventare «un pericolo per la democrazia e per la stessa convivenza civile del paese». Lo sostiene Fini. Il presidente della Camera spiega che la mafia è un fenomeno «trans-nazionale, tentacolare», che «ha mille facce, molte delle quali possono apparire pulite».

Serve quindi «accendere i riflettori sulle azioni di mimetismo della mafia» con una «mobilitazione dal basso delle coscienze». E «la politica deve essere un passo avanti, non indietro». «Nel passato ci sono mille testimonianze che dimostrano che non solo pecunia ma anche il voto non olet», aggiunge Fini, ricordando che un milione e 800 mila persone sono coinvolte in maniera diretta e indiretta nell’economia mafiosa.



Il presidente della Camera si dice poi «convinto che si sono fatti passi avanti», ma pone l’accento sul «dovere di trasparenza» indispensabile «per far sì che anche la politica sia uno degli anelli della mobilitazione complessiva» contro la mafia.

Tra le altre cose Fini evidenzia che «sarebbe un giorno positivo quello in cui a fronte di provvedimenti dell’esecutivo molto netti nella lotta alla mafia, si dismettesse la quotidiana querelle politica per dire: questo provvedimento va nel senso dell’interesse nazionale e deve essere condiviso».



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