Ancora una volta l’euroedputato socialdemocratico Martin Schulz è stato accostato al nazismo.

E due. Ancora una volta, l’euroedputato socialdemocratico Martin Schulz, reso famoso da Berlusconi, secondo il quale avrebbe potuto degnamente interpretare la parte del kapò in un film realizzato da una delle sue case di produzione, è stato accostato al nazismo. E’ successo ieri, nel corso dell’assemblea plenaria del Parlamento europeo. Shulz stava chiedendo maggior coesione in Europa e criticando il «comitato franco-tedesco di gestione dell’Europa», l’asse che, secondo lui, domina in Europa a prescindere dagli altri Paesi. E’ stato allora che Godfrey Bloom, eurodeputato britannico dello Uk Independence Party, formazione di estrema destra favorevole al ritiro del Regno Unito dalla Ue, lo ha aggredito verbalmente con lo slogan «ein Volk, ein Reich, ein Führer», ovvero «un popolo, un impero, un Führer », motto in uso nella Germania nazista. Quando Shulz ha ribadito la sua posizione, protestando, Bloom gli ha dato del «fascista antidemocratico», vendendo subito espulso dal presidente dell’assemblea Jerzy Buzek.



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