La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla presunta compravendita di parlamentari da parte del Pdl.
Il 14 si vota la fiducia la governo. E, le trattative in corso da parte del Pdl per assicurarsi i numeri necessari per ottenere parere favorevole dal Parlamento, hanno fatto parlare alcuni giornali di compravendita dei voti. La Procura di Roma, in seguito ad un esposto del leader dell’Idv Antonio Di Pietro, ha deciso di aprire un fascicolo d’inchiesta.
Di Pietro, in particolare, si è recato in procura per presentare la documentazione necessaria per capire sia ravvisabile un eventuale reato di corruzione. «Ci troviamo in presenza di fatti gravi penalmente rilevanti. Ho prodotto molti documenti», ha dichiarato l’ex Pm di Mani pulite. Al vaglio della magistratura c’era anche un altro fascicolo, aperto sulla base delle notizie presenti sulla stampa.
«L’intervento della procura di Roma è gravissimo e apre una questione istituzionale molto rilevante perché‚ costituisce una gravissima intromissione nella libera dialettica parlamentare», ha commentato duramente il capogruppo del Pdl alla Camera. «Quando in questa legislatura – ha aggiunto – un numero assai significativo di Parlamentari ha abbandonato il PdL, la procura di Roma si è guardata bene dall’intervenire».
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Gli fa eco il suo omologo al Senato Maurizio Gasparri, che intende chiedere di «essere ascoltato, in quanto capogruppo parlamentare, come parte lesa. Potrei raccontare di tante indebite pressioni subite da parlamentari del centrodestra». Di segno opposto il giudizio dei leader dell’Udc Pierferdinando Casini, che afferma: «Voglio dire ai cittadini che non tutti siamo in vendita nel Palazzo».
E conclude: «mi meraviglio che il Pdl protesti: perché, si sente chiamato in causa forse? Io credo che in questi momenti stiano avvenendo fatti che umiliano fortemente la politica e le istituzioni».