Twitter e Berlusconi. Ieri nella sala stampa del consiglio europeo di Bruxelles poco prima del vertice dei leader dell’Ue, pioggia di insulti via Twitter sul capo del governo italiano.
Come già successo in precedenza, i responsabili della sala stampa volevano permettere ai navigatori della Rete di collegarsi in diretta via twitter e lasciare i propri commenti su un grande schermo visibile a tutti i partecipanti. Ma è successo l’imprevisto. Un certo Martino Pietropoli, architetto trentenne residente a Rovigo, ha cominciato a lanciare la sua protesta anti Berlusconi usando frasi alquanto imbarazzanti dello stesso primo ministro.
Del tipo: «Sì, Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, mandava la gente a fare vacanza al confino». Oppure la gaffe sul presidente Barack Obama «abbronzato». E poi: «Elettori coglioni se votano contro i loro interessi». Per evitare ogni ulteriore imbarazzo alla delegazione italiana, la connessione via Twitter è stata sospesa dopo circa due ore. “Abbiamo tenuto lo schermo con i “tweet” attivato nella sala principale del Consiglio, ma non c’era un moderatore e diversi messaggi erano molto, molto espliciti”, ha raccontato al sito “Eurobserver” Dana Manescu, responsabile dell’esperimento.
Il signor Pietropoli ha oggi così commentato l’accaduto: «Non ho insultato SB. Ho solo citato frasi dette da lui stesso. I miei post erano citazioni di fatti di cronaca, frasi prese da Google – come quelle che elogiano Mussolini – pronunciate dallo stesso Berlusconi. C’è chi è andato molto più pesante di me». Ha poi aggiunto: «So che era la prima volta che il servizio entrava in funzione. Mi dispiace di essere stato la causa della sua sospensione. Chiedo scusa, spero non se la prendano».
C’è chi seguendo il suo esmpio ha però postato insulti veri e propri, definendolo pedofilo o anche: Berlusconi paga per il sesso, per i voti, per la protezione della mafia, per tutto quello che può comprare. Quello che non può comprare, lo ruba.