La Lega chiede che la questione delle dimissioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini, sia messa a tema in Aula.
La Lega contro Fini. Oggetto della battaglia politica del Carroccio, non una vera e propria richiesta di dimissioni del presidente della Camera ma, quantomeno, il porre a tema la questione. Il partito di Bossi, in una lettera inviata all’ufficio di presidenza della Camera, al presidente Fini e ai capigruppo, chiede di prendere in considerazione la calendarizzazione di un dibattito a Montecitorio che verta sul ruolo e i comportamenti di chi ne occupa lo scranno più alto.
«Le dimissioni stanno nella coscienza di ognuno, ma è necessario che almeno il Parlamento possa esprimersi», argomenta il capogruppo del Carroccio Marco Reguzzoni. Secondo l’esponente leghista, «andando avanti così si lede la dignità delle istituzioni e si crea un precedente pericoloso». I leghisti chiedono che il problema venga sottoposto alla Conferenza dei capigruppo l’11 gennaio.
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Nella lettera, in particolare, si sottolineano tre atteggiamenti che la Lega avrebbe poco gradito: «Non era mai accaduto che un presidente della Camera chiamasse nel suo studio parlamentari per convincerli a votare una mozione di sfiducia nei confronti del governo; che ministri e sottosegretari rimettessero il loro mandato nella mani di un presidente della Camera; che un presidente della Camera chiedesse le dimissioni del presidente del Consiglio davanti alle telecamere e convocando i giornalisti prima che si svolgesse il dibattito in aula».