BERLUSCONI ATTACCA IL TERZO POLO – Berlusconi attacca il Terzo Polo e risponde all’intervista del leader dell’Udc a Repubblica nella quale gli chiede di farsi da parte e chiede agli esponenti del Pdl di indicare un nome alternativo. Il premier ha così parlato di “incoerenza totale”, riferendosi a Fini e Casini. “Questi signori che per ambizioni personali ora si mettono con la sinistra e vogliono consegnare anche il governo del paese alla sinistra”.



“Questi signori usano mezzi di propaganda indebiti ieri hanno detto che bisognava dirlo agli aquilani che ci sarebbero voluti anni per mettere a posto tutto. Ma noi lo abbiamo detto. Sappiamo bene che per il centro dell’Aquila serve un esame preciso di ogni singolo edificio. Loro usano insomma argomenti che non stanno nè in cielo nè in terra”.



Per la prima volta il premier parla poi espressamente di “successione”: “Sono assolutamente consapevole che ho una certa età e che dovrò lasciare prima o poi, ma passerò il testimone quando avrò terminato il programmma e comunque mai ai maneggioni della vecchia politica”.

Il premier fa poi una previsione sul “giorno della verità”: “Il 14 dicembre andremo in parlamento e sono convinto che avremo la maggioranza sia al Senato che alla Camera. Non riesco a credere che ci sia un’armata così grande di creduloni che seguono questi aspiranti leader politici che portano avanti un discorso di distruzione della credibilità del Paese”.



Il presidente del Consiglio ha poi fatto una previsione su cosa potrebbe significare un ritorno della sinistra al governo, con le sue tasse e il suo accanimento nei confronti degli italiani.  Poi qualche dato di ottimismo nei confronti dell’economia: "Le principali agenzie di rating hanno confermato un giudizio positivo sul nostro Paese (tre A) ma tale valutazione è sottoposta alla condizione del mantenimento della stabilità di governo". Il premier ha sottolineato come in caso di una crisi di governo "potremmo diventare bersaglio della speculazione internazionale".

Alle parole di Casini, anche Alfano, che insieme a Letta è uno dei nomi più discussi del Pdl, ha voluto rispondere: "Abbiamo tre candidati in campo: Berlusconi, Berlusconi e Berlusconi. Crediamo di avere la fiducia il 14 dicembre dalle Camere altrimenti chiederemo il voto al popolo per farci autorizzare".