Niccolò Ghedini e Piero Longo hanno depositato le memorie difensive di Berlusconi alla Giunta per le autorizzazioni della Camera in cui 28 testimoni scagionerebbero il premier dalle accuse di prostituzione minorile e concussione.
Gli avvocati del premier hanno depositato alla Giunta per le autorizzazioni della Camera le memorie difensive che riportano le dichiarazioni di 28 testimoni che scagionerebbero Silvio Berlusconi dalle accuse di prostituzione minorile e concussione. A partire da quella di Ruby. Che, controinterrogata da Niccolò Ghedini e Piero Longo, afferma: «Quando ho conosciuto l’on. Berlusconi gli ho detto di essere figlia di una nota cantante egiziana e nipote del presidente Mubarak, che pure non avrebbe avuto buoni rapporti con mia madre». Karima el Marough, alias Ruby, ha aggiunto: «Non ho mai avuto alcun tipo di rapporto sessuale con Silvio Berlusconi». Raccontando di avere conosciuto Berlusconi il 14 febbraio del 2010, spiega: «Quel giorno sono stata invitata da Lele Mora a presenziare a una cena presso l’abitazione di una persona che non mi fu indicata».
E ancora: «Nessuno né Berlusconi né altre persone, mi ha mai prospettato o anche solo suggerito la possibilità di ottenere denari o altre utilità in cambio di una disponibilità ad avere rapporti sessuali con Berlusconi». Dal premier, Ruby avrebbe solamente «ricevuto come forma d’aiuto, vista la mia particolare situazione di difficoltà, alcune somme di denaro (nonché qualche regalo)» data la «difficoltà per essere stata ripudiata» dalla famiglia dopo essersi «convertita al cattolicesimo».
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I 28 testimoni citati dalla difesa – come riporta La Repubblica.it – sono: Luigi Pontillo, Angelo Reccia, Giuseppe Brumana, Alfredo Pezzotti, Michele Durante, Lorenzo Brunamonti, Dafni Di Boni, Danilo Mariani, Mariano Apicella, Carlo Rossella, Alberto Zangrillo, Giovanni Gamondi, Giampaolo Alessio Traversi, Giuseppe Spinelli, Lele Mora, Giorgio Puricelli, Antonino Battaglia, Aida Yespica, Maria Esther Polanco, Miriam Loddo, Barbara Faggioli, Nicole Minetti, Roberta Nigro, Licia Ronzulli, Daniela Santanchè, Mariarosaria Rossi, Antonio Gallo, Ruby.
Tra le testimonianze più interessanti, quella del consigliere regionale Nicole Minetti: «Pur avendola vista – ha dichiarato, riferendosi a Ruby – credo non più di 3 volte e solo ad Arcore alle cene del presidente, in una di quelle occasioni Ruby raccontò una storia di vita tristissima e disse che i genitori erano musulmani e che era dovuta scappare di casa, perché voleva convertirsi alla religione cattolica. Quando sono andata in questura ho appreso con grande stupore che in realtà era ancora minorenne».