Il Pd propone una mozione, di cui il primo firmatario è Giuseppe Fioroni, per chiedere al governo di impegnarsi contro le persecuzioni anticristiane nel mondo.
Negli ultime settimane le persecuzioni contro i cristiane sono aumentate di ora in ora, con episodi di violenza e intolleranza diffusi in tutto il mondo, con un apice nelle stragi di Alessandria d’Egitto, di Bagdad e in Nigeria. In Italia, anche il Partito Democratico ha deciso di non poter rimanere inerme di fronte al massacro di muore per la propria fede. «La libertà religiosa è un diritto fondamentale dell’uomo e non possiamo consentire che venga violato in modo sistematico», ha detto l’esponente del Pd Giuseppe Fiorini «Abbiamo presentato –ha aggiunto- una mozione in Parlamento affinché il governo abbia un forte sostegno nelle iniziative urgenti da prendere».
In tal senso , Fioroni auspica che «il ministro Frattini riferisca con urgenza in Parlamento sulla situazione e sulle iniziative che il governo ha intrapreso e intende intraprendere a livello internazionale ed europeo».
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«Con motivazioni religiose o pseudoreligiose – si elegge nella mozione -, questi attacchi continui rinnovano e aggravano le persecuzioni ideologiche già subite dai cristiani nel Novecento ad opera dei regimi comunisti e che ancora oggi perdurano in un contesto gravemente segnato da violazioni sistematiche dei diritti umani come quello cinese».
Considerato, quindi, che «la persecuzione in atto contro i cristiani nel mondo non è un evento lontano, ma una minaccia diretta alla sopravvivenza della nostra stessa democrazia, per non dire della stessa umanità come noi oggi la conosciamo», la mozione chiede che il governo si impegni su tre punti: ovvero a «esercitare ogni forma possibile di pressione politica e diplomatica sugli Stati e i governi che oggi impediscono o comunque non garantiscono la libertà religiosa, perché mettano in atto misure efficaci di contrasto ad ogni forma di persecuzione religiosa, con particolare riguardo alle comunità cristiane oggi tra le più colpite»; «a promuovere in sede Onu una Conferenza internazionale sulla libertà religiosa»; «a mettere alla base delle relazioni interne e delle collaborazioni economiche il rispetto dell’articolo 8 della Costituzione così come costantemente applicato nel nostro Paese, ritenendone la violazione elemento sanzionabile da parte degli organismi internazionali».