Si riapre in seno al Partito democratico il dibattito sui temi etici. In un’intervista al Corriere della Sera di oggi, Giuseppe Fioroni annuncia che non voterà insieme al suo partito quando la Camera discuterà il ddl sul testamento biologico.
«Bersani ha fatto bene a non inserire nella sua proposta alle opposizioni temi sensibili come il diritto alla vita», ha spiegato il deputato democratico. Che poi ammette senza mezzi termini: «Di certo il mio voto non sarà uguale a quello del Pd». Infatti «sul fine vita non serve una legge che imponga dogmi e che, nel tentativo di dettare norme uguali per tutti, dimentichi la specificità del malato come persona».
Nessuno «psicodramma», aggiunge poi Fioroni rispondendo alla domanda del giornalista sulle divisioni nel centrosinistra: «Su questi temi anche la destra si divide, parte di Fli voterà in un modo e anche nella maggioranza ci saranno dei distinguo. La differenza tra noi e loro è che la destra strumentalizza questi temi delicati con finalità politiche».
Fioroni, della minoranza veltroniana del Pd, si sofferma anche sulla situazione all’interno del suo partito. «Il problema del Pd non è il congresso, ma il progetto politico», spiega l’ex ministro dell’Istruzione. E sul tema del lavoro aggiunge: «Non possiamo chiuderci nella ridotta di Vendola e della Fiom, dobbiamo imboccare la strada del cambiamento». La svolta pro-Marchionne di Veltroni? «Rompe una tradizione consolidata a sinistra e dice, in sostanza, quel che io vado affermando da un anno, riproponendo elementi che fanno parte della dottrina sociale della Chiesa».