E’ cominciato il voto alla Camera dei deputati sulla fiducia al governo chiesta dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi nel suo discorso di ieri. Tensione e attesa per sapere se la maggioranza riuscirà a farcela anche questa volta. Anche oggi l’opposizione, dopo aver ieri lasciato l’aula mentre parlava il capo del governo, ha polemizzato entrando alla Camera solo dopo le operazioni preliminari di voto e per partecipare al voto stesso. C’è abbastanza la certezza che il governo riesca a passare il test: la maggioranza assoluta richiesta è di 316 voti, ma naturalmente ci sono sempre rischi nascosti in momenti così delicati. L’opposizione conta sui 305 no di Pd, Idv, Udc, Api, Fli, Liberaldemocratici e Svp. Se mancassero dieci deputati o ci fossero sei o sette voti contrari in più, il governo non passerebbe la fiducia. Il premier si è detto possibilista sulla vittoria anche se non ha saputo dire se si raggiungeranno i 316 sì. “L’importante è che vinciamo sulla sinistra che ha inscenato questa farsa delle assenze” ha detto. Scajola, che da qualche tempo agita una sorta di fronda all’interno della maggioranza, fa sapere che la fiducia sarà ottenuta, ma comunque si deve procedere con un cambiamento, perché una prossima volta la fiducia potrebbe non esserci. C’è stato poi il giallo dell’onorevole Gava che aveva annunciato di non andare in aula a votare, voce poi smentita, ma non del tutto. Ha invece annunciato di non andare a votare Sardella, del gruppo dei Responsabili: “Non parteciperò al voto di fiducia, ho suggerito al premier Berlusconi di andare al Colle inaugurando così una nuova fase”. Ma mancano altir esponenti della maggioranza, come Michele Pisacane che ha deciso di non votare, e circa 50 deputati risultano via dalla Camera, impegnati in missione. La Lega dal canto suo nelle parole del capogruppo alla Camera ha precisato che voterà sì, ma chiede l’impegno a procedere immediatamente con il federalismo. Dunque attesa fino all’ultimo minuto per voto sul filo del risultato.



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