Il presidente del Consiglio e il capo dello Stato italiani hanno fatto sapere, in seguito agli episodi del vertice di Bruxelles, dove l’Italia è stata derisa da Francia e Germania, e dove, insieme a Barroso e Van Roumpy hanno dettato al premier l’agenda, imposto alcune misure e chiesto le sue dimissioni, di non esser disposti ad essere umiliati da nessuno. Berlusconi ha ricordato che siamo la terza economia dell’Europa, e tra i Paesi fondatori, mentre il presidente della Repubblica ha detto che la non siamo commissariabili da nessuno. Ora giunge la replica dell’Unione europea che fa sapere che non era intenzione umiliare l’Italia. Tuttavia, un portavoce dell’Unione ha fatto presente che ogni cosa che accade nel nostro Paese genera ripercussioni sul resto dei paesi europei. E che, quindi, gli ammonimenti e le indicazioni che provengono da Bruxelles sono atti dovuti e necessari. Non solo: l’Italia, ha aggiunto il portavoce, farà bene ad abituarsi, dal momento che il nuovo sistema di governarne economica di cui l’Europa si sta dotando avrà sempre di più il compito di richiamare i Paesi aderenti. L’Europa, in ogni caso, si attende al più presto una lettera da parte del presidente del Consiglio in cui siano indicate, con precisione e tempi certi. In ogni caso, il portavoce del presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, ha fatto sapere che l’Europa è certa che il governo italiano farà quanto gli è stato richiesto e che «risponderà a dubbi e incertezze perché ha un’economia molto forte». In particolare, è stato ribadito come nel nostro Paese sia presente una grande capacità di innovazione, mentre il governo sta mettendo in pratica, e accelerando, in tal senso, tutte le misure che gli sono state richieste. Sul summit europeo di domani, si è detto convinto, inoltre, che il risultato che sarà raggiunto «permetterà di andare avanti, oltre questa crisi, per ristabilire la fiducia nella determinazione dell’Europa ad agire». Nel frattempo, è stato cancellato l’Ecofin, ovvero la riunione dei ministri delle finanze della zona euro, che era inizialmente prevista per domani mattina.
La riunione avrebbe dovuto dirimere le ultime questioni prima del vertice. Tuttavia, secondo la presidenza di turno polacca, i nodi sono ancora talmente tanti e tali da necessitare del diretto intervento dei capi di governo.