La lettera di intenti del governo italiano è stata inviata all’Ue. Lo confermano da Bruxelles alcune fonti interne all’Unione. Il governo, guidato da Silvio Berlusconi, l’ha perfezionata in base alle ultime indicazioni ricevute e ha inserito il calendario con le tempistiche dei singoli provvedimenti proposti.
Il contenuto del testo è comunque al centro del dibattito politico di oggi. La Commissione europea, infatti, aveva fatto sapere in mattinata di non aver ancora ricevuto alcun documento ufficiale dall’Italia, ma di essere fiduciosa che tutto si sarebbe risolto entro sera. Il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, aveva parlato dell’esigenza dell’Italia di fare «presto e bene».
E così i contatti sull’asse Roma-Bruxelles si sono intensificati e sono stati frenetici fino all’ultimo. Erano necessari infatti piccoli aggiustamenti al testo iniziale, nonché l’aggiunta delle date e delle scadenze dei vari interventi.
Da quanto si apprende da fonti governative, il documento sarebbe di 16 pagine suddivise in 5 capitoli. Non ci sarebbero interventi sulle pensioni di anzianità. L’unico intervento, riguarderebbe l’età pensionabile di vecchiaia: entro il 2026 per uomini e donne il pensionamento dovrebbe raggiungere l’età di 67 anni. Secondo il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, «la prima delle proposte nella lettera di intenti, una delle principali, è l’uso coordinato e definito dei fondi europei».
Occorre usare meglio «i fondi per il Sud», ha dichiarato il titolare di via XX Settembre, dato che proprio al Sud c’è la caduta del Pil. Non è accettabile che l’Italia sia «al terz’ultimo posto sui fondi europei dopo solo Romania e Bulgaria».
Silvio Berlusconi, mezz’ora fa, ha lasciato Palazzo Grazioli ed è partito da Roma per raggiungere Bruxelles, dove è atteso per il Consiglio dei capi di stato e di governo previsto per il tardo pomeriggio.
La trattativa con la Lega Nord è durata due giorni. Si è trattato di un lungo “braccio di ferro” che ha portato a un accordo di massima che, come annunciato, non prevede però alcun provvedimento strutturale sulle pensioni di anzianità.
Su questo il leader della Lega, Umberto Bossi, non è stato disponibile a trattare. Allo stesso modo, però, ha assecondato il compromesso. Ora l’attenzione si sposta sul summit europeo e sulle reazioni che l’Italia incontrerà sul piano internazionale. Da questo potrebbe dipendere il futuro della maggioranza.