Ieri sera il presidente della Camera Gianfranco Fini era ospite del programma Piazza Pulita in onda su La7. Si sono toccati vari argomenti tra cui in evidenza naturalmente la situazione politica e l’attuale Governo. Parlando di alternative e nel particolare del Terzo Polo, il leader di Fli però è scivolato in un evidente lapsus che ha dimostrato quanto Gianfranco Fini sia ancora legato al suo vecchio partito, Alleanza Nazionale. Facendo infatti l’elenco delle forze politiche che costituiscono il terzo polo, Fini ha completamente bypassato la sua attuale forza politica, Futuro e libertà, ed è tornato di schianto ai tempi di Alleanza nazionale: “Il terzo polo è composto da Udc, Alleanza nazionale, movimento per le Autonomie e Alleanza per l’Italia” ha detto. Il conduttore in studio, travolto dalla discussione, non ha fatto cenno all’evidente errore. Ma Fini è andato ancora più indietro con la memoria e con i tempi, tributando un commosso ricordo del suo primissimo partito, il Movimento Sociale. Parlando infatti di Schilipoti, il famoso ex deputato dell’Italia dei valori passato improvvisamente al Pdl salvandone così il governo, e che starebbe facendo un accordo con l’attuale leader del MSI, Saia (ha detto Schilipoti: “Concordo sulla logica di riportare in Parlamento il Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale, partito storico fondato dal grande Giorgio Almirante, che alcuni politici hanno tentato di sopprimere con indicibile delusione per il grande popolo della destra nazionale, sfrattato iniquamente dalla storica italica”) ha lasciato andare sentite parole sul vecchio Msi. Al Movimento Sociale, ha detto Fini, mi sono iscritto quando avevo 16 anni e una macchietta come Scilipoti dimostra il guaio che è stata la chiusura dei manicomi (mi quereli pure, ha aggiunto). “Uomini come Almirante, Berlinguer e Moro erano parte di una Italia che meritava molto più rispetto dell’Italia di questi signori” ha poi detto suscitando forti applausi in studio. Nel corso del dibattito televisivo, poi, Fini ha detto che secondo ui si andrà a votare nella prossima primavera, cosa che, ha aggiunto, sostiene ormai anche Umberto Bossi.



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