E’ partita dal Popolo viola, che ha seguito fuori Montecitorio la giornata del voto, e sta dilagando sui social network. E’ la festa degli oppositori a Silvio Berlusconi che annunciano, come ha comunicato appunto il Popolo viola, di voler seguire Berlusconi tutto il giorno per accertarsi che dia davvero le dimissioni. I messaggi invitano a esporre bandiere tricolori alle finestre, a organizzare caroselli d’auto come quando vince la Nazionale di calcio. “Fine corsa” e Bye bye Silvio sono due degli slogan più gettonati o anche “Rimontiamo”, anagramma del probabile nuovo premier, Mario Monti. Qualcuno chiede dove si terrà la “festa di fine governo”, e anche se sembra una sede fantomatica, è probabile che in molti si trovino davanti agli edifici del potere, Palazzo Chigi e Montecitorio. E’ la “festa delle dimissioni di Berlusconi” che probabilmente esploderà quando l’ex capo del governo sarà uscito dal Quirinale dove rimetterà il suo mandato nelle mani del Presidente della Repubblica, verso le ore 20 e 30 come annunciato. Al momento il punto di massimo ritrovo è Palazzo Chigi, sede del governo. Aumentano con il passare dei minuti infatti le persone che vi si radunano, qualcuno sta cantando Bella ciao. Le forze dell’ordine stanno aumentando anche loro il numero per assicurare un cordone di sicurezza, anche se al momento tutto si sta svolgendo in modo pacifico. Transenne di sicurezza in Piazza Colonna. Via del Corso è stata chiusa al traffico in una direzione, con gli autobus che faticano a passare in mezzo alla folla che si sta radunando. Il Poplo viola, in un suo comunicato, annuncia che questo 12 novembre verrà segnato nei loro calendari come il giorno della liberazione: “Abbiamo accompagnato Berlusconi fin dalla grande manifestazione del 5 dicembre 2009 quando abbiamo urlato in più di un milione di persone “dimissioni”. Dal punto di vista politico invece è da segnalare una dichiarazione di Berlusocni che avrebbe raccomandato alla Lega di sostenere il futuro govenro Mario Monti. Il partito di Bossi come si sa da giorni dice di preferire l’opposizione a tale scelta.