Secondo round per il voto sulla legge di stabilità approvata dal Senato. La Camera dei Deputati dovrebbe votare la legge di stabilità (maxiemendamento) a partire dalle 12:30 dopo il voto positivo, che appare del tutto scontato, da parte della commissione bilancio della stessa Camera. altamente improbabili infatti, per non dire impossibili, modifiche al testo in sede di esame in commissione bilancio della Camera per un testo oramai blindatissimo e da inghiottire in fretta come la prima pastiglia di una cura decisamente pesante per guarire il sistema del bilancio italiano. Sul ddl di stabilità si sta cercando l’approvazione a tappe forzate, come fu per la manovra correttiva approvata a Luglio e concepita sotto il medesimo pungolo dell’Unione Europea. La votazione è però solo il passaggio preliminare per una serie di provvedimenti che l’Europa pretende, oramai, dal prossimo esecutivo. Senza giri di parole, saranno lacrime e sangue e la prima pietra passa dal voto di oggi alla Camera che concluderebbe l’iter parlamentare della legge di stabilità.
L’Europa marca stretto il Parlamento e invia ispettori Ue-Bce per controllare che tutto fili liscio, come da programma perchè sugli intenti della legge di stabilità si dovrà insediare un lavoro tecnico-politico senza precedenti nelle ultime legislature. E se gli occhi sono puntati sul tabellone che dirà l’esito del voto di oggi, dall’altra parte le indiscrezioni sui ministri di un sempre più probabile governo Monti (ma attenzione ai colpi di coda della maggioranza che non ha ancora deciso ufficialmente a quale ipotesi aderire) potrebbero essere determinati una volta avvenuta la votazione della legge di stabilità per polarizzare il consenso attorno al prossimo probabile inquilino di Palazzo Chigi. Le riforme s’hanno da fare, lo ribadisce instancabilmente il Colle e lo pretende Van Rompuy, e quali saranno lo “preannunciano” i nomi dei possibili ministri. Sotto la lente il ministro del lavoro, quello della giustizia e quello dello sviluppo economico, oltre che quello dell’agricoltura. Di certo c’è che subito dopo l’approvazione della legge di stabilità Berlusconi salirà al Colle per interloquire con Napolitano e rassegnare le dimissioni, oramai certe, ma che sembrano il prezzo “pagato” anticipatamente per avere una voce in capitolo decisiva sul futuro del nuovo governo (o sulle elezioni anticipate). La maggioranza dei parlamentari, pur se risicata, è ancora quella uscita dalle urne e di certo Napolitano terrà questo fatto in debito conto nel suo giro di consultazioni che comincerà di fatto già con le dimissioni del Premier Silvio Berlusconi. 



 

clicca qui per la diretta video sul sito della Camera

 

Risorsa non disponibile

Leggi anche

Rosi Bindi: "Salvini era ed è tuttora filoputiniano"Mille bare in piazza, Bombardieri (Uil): morti lavoro inaccettabili