Ultime ore del governo Berlusconi. La Camera sta infatti votando, dopo l’approvazione avvenuta ieri  al Senato, il decreto legge sulla stabilità. Approvazione che è scontata, salvo sorprese (improbabili) dell’ultimissima ora, dopo di che, come promesso al Capo dello Stato, il premier attualmente in carica darà le sue dimissioni, in anticipo di poco meno di due anni dal termine effettivo della legislatura. Il nome che appare ormai quasi del tutto certo destinato a prendere il suo posto è quello del nuovissimo senatore a vita, Mario Monti, che proprio ieri ha fatto il suo esordio, tra gli applausi scroscianti delle opposizioni, ai seggi di Palazzo Madama. E Monti sta già operando, seppur non ufficialmente, per mettere a punto la sua squadra di governo. Le ultime indiscrezioni, ovviamente non confermate dal professore, vedrebbero una lista di nomi di questo tipo, una squadra di ministri interamente “tecnica” in cui l’unico politico è Giuliano Amato. Ecco la squadra di cui si vocifera: Guido Tabellini, professore di economia presso l’università Bocconi al dicastero di via XX Settembre, Carlo Secchi al ministero dello Sviluppo, il rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi, all’Istruzione, Lanfranco Senn alle Infrastrutture, Cesare Mirabelli alla Giustizia, Giuliano Amato agli Esteri, Enzo Moavero sottosegretario alla presidenza del Consiglio: è l’agenzia l’Agi che è stata in grado, da fonti sembra “ben informate” a diramare questa lista. Questo se non andrà in porta l’ultima carta che sta giocando un Pdl squarciato al suo interno, con posizioni opposte sul prossimo governo, tra chi si schiera per Monti, chi vorrebbe le elezioni subito e chi invece, come ha suggerito lo stesso Berlusconi, propone il nome di  Dini come nuovo premier. La Lega intanto, dopo averlo minacciato negli scorsi giorni, ha ribadito il suo addio a ogni ipotesi di governo, dicendosi ufficialmente all’opposizione: no ai governi tecnici, ha detto ancora oggi Maroni, noi siamo per la volontà popolare e dunque per le elezioni subito. Un parere analogo lo aveva espresso a lungo anche, tra i banchi dell’opposizione, il leader di Idv Antonio Di Pietro, pur se la sua base elettorale si diceva in disaccordo con lui: no a governi tecnici ed elezioni subito. Ma nelle ultime ore il pressing operato su di lui da Pierluigi Bersani ha ottenuto un parziale cambiamento di opinione.



Di Pietro adesso si dice possibilista sul suo ok a Monti, a patto che venga chiarita da parte sua immediatamente la lista dei ministri e la data delle prossime elezioni. Un governo di emergenza a tempo limitato, dunque.

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