Silvio Berlusconi ha incontrato il Presidente della Repubblica al Quirinale per presentare le dimissioni con cui il leader del Pdl dice addio alla sua legislatura iniziata nel 2008 e che avrebbe dovuto concludersi nel 2013. Prima di questo atto finale, il voto alla Camera dei deputati con il quale è stato approvato il decreto legge sulla stabilità, conforme ai voleri dell’Unione europea. Un voto annunciato, l’ultimo atto del governo Berlusconi. E mentre si concludevano le operazioni di voto, centinaia di persone hanno cominciato a radunarsi prima davanti a Montecitorio, per poi spostarsi davanti a Palazzo Grazioli, residenza del premier, e quindi davanti a Palazzo Chigi dove si teneva l’ultimo consiglio dei ministri. Urla e slogan contro Berlusconi e i suoi ministri, ma anche gioia e festa. Il Popolo viola, che ha guidato queste manifestazioni, lo ha promesso: lo seguiremo tutto il giorno fino a quando saremo sicuri che se ne sarà andato. E la numerosa folla non ha risparmiato grida e slogan contro l’ex premier. “Ladro, vai casa, vattene ladro”, sono alcune delle frasi lanciate al suo indirizzo mentre alcuni hanno cercato anche di seguirlo nei suoi spostamenti in macchina. La folla è stata tenuta dietro apposite transenne da uno schieramento di forze dell’ordine che negli ultimi minuti si è fatto più numeroso, ma questo non ha evitato dei contatti quasi fisici tra alcuni ministri che abbandonavano Palazzo Chigi dopo l’ultima seduta del consiglio. In particolare, il ministro del welfare Sacconi si è rivolto con il dito medio a un contestatore che gli aveva urlato di andarsene a casa. In piazza anche sostenitori di Silvio Berlusconi, che lo hanno atteso davanti a Palazzo Grazioli gridandogli “eroe di libertà, lotta per noi, c’è solo un presidente e Silvio Silvio”. Ma il momento più eclatante è stato comunque davanti al Quirinale, dove i contestatori hanno addirittura preparato una orchestrina che ha suonato l’Alleluja di Handel. Prima di quella che sembra la nomina sicura di Mario Monti a nuovo capo del governo, Berlusconi ha chiesto la nomina di Gianni Letta ministro della giustizia, ma da sinistra è già arrivato il no di Bersani. Per il Pdl in ogni caso il governo Monti dovrà essere un governo con programma unicamente la lettera Ue e niente altro. Soprattutto, il Pdl chiede che Monti non si ricandidi alle future elezioni.



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