Io ho grande rispetto per Mario Monti, come persona e come economista. Ritengo però che in democrazia i cittadini debbano scegliere un Parlamento, un governo e un programma da portare avanti». Così Antonio Di Pietro commenta il nuovo governo Monti e, dopo giorni di duri attacchi, il leader dell’Italia dei Valori apre al nuovo governo ma dìfacendo capire di voler lasciare dei paletti. «Non sappiamo cosa Monti vuol fare, ma sappiamo che lo devono appoggiare Berlusconi e la sua squadra. E tutto quello che hanno fatto sinora Berlusconi e la sua squadra è stato un danno per il Paese. Quindi non si dà la fiducia al buio a nessuno: non è che siccome ha una faccia pulita può fare le stesse cose sporche che ha fatto Berlusconi». Di Pietro fa poi sapere che «noi non parteciperemo a questo governo. Quindi, per essere chiaro, non voteremo la fiducia al governo Monti. Ma in Parlamento, se ci dovesse essere qualche provvedimento corretto e coerente, non ci sottrarremo a votarlo. Ci auguriamo anzi che Monti, forte della sua personalità, possa mettere ai primi posti due leggi». Di Pietro spiega poi che la prima è quella elettorale, «per ridare ai cittadini la possibilità di scegliere, affinché in parlamento possano venire persone di qualità e che non si vendano per 30 denari». Invece la seconda dovrebbe essere una legge del “buon esempio”, spiega, «che faccia pulizia totale delle cricche, delle caste e dei costi della politica per dimostrare che quel che si chiede ai cittadini lo si applica prima a se stessi». Il leader dell’Idv dichiara poi che sui singoli provvedimenti non si tireranno indietro, ma «ma di partecipare al governo insieme a ministri che fino a ieri hanno fatto parte del governo Berlusconi non se ne parla. Rispetto comunque, sia chiaro, la scelta del Pd, che dà una fiducia al buio. Ma noi, conoscendo Berlusconi, sappiamo che se gli dai un dito si frega tutto il braccio e ogni volta che fa una legge che sembra nell’interesse dei cittadini in realtà ci mette quella ad personam nell’interesse suo o delle sue aziende. Quindi vogliamo andare a verificare. Noi siamo come san Tommaso, loro come santa Lucia. Ma ci auguriamo di ritrovare una strada comune e lavoreremo per creare un’alternativa di governo all’esperienza drammatica e deleteria per il Paese del governo Berlusconi». In conclusione, Antonio Di Pietro commenta la recente legge di stabilità, definendola «l’ennesimo tributo che gli italiani devono pagare per colpa di Berlusconi. Ma una cosa è la legge di stabilità, un’altra è rendere il Paese stabile. Se ci sono da un lato 100 euro, dall’altro un pezzo di pane e i ricchi restano con i 100 euro e il povero senza il pezzo di pane, quella non è stabilità.
Questa legge di stabilità contro la quale noi voteremo è ancora una volta a carico delle fasce sociali più deboli. Mi auguro che sia l’ultima volta. Per questo vogliamo costruire un’alternativa di governo in modo responsabile. Non ci sottrarremo alle nostre responsabilità se il governo Monti sarà in grado di produrre qualcosa».



Leggi anche

Rosi Bindi: "Salvini era ed è tuttora filoputiniano"Mille bare in piazza, Bombardieri (Uil): morti lavoro inaccettabili