Il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto spiega la posizione del suo partito nei confronti del nuovo governo dell’economista Mario Monti: «Nessuno pensi a consensi dati al buio – avverte – Il nostro atteggiamento è costruttivo nei confronti del presidente incaricato Monti a condizione che ci si confronti su una organica proposta programmatica e anche sulla struttura del Governo. Nessuno può pensare a consensi dati al buio perché noi dovremo portare una precisa all’ufficio di presidenza del Pdl». Inoltre, spiega Maurizio Gasparri, «il Pdl ritiene che non ci debbano essere politici in questo governo». Anche ieri, il segretario politico Angelino Alfano, al termine delle consultazioni con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, aveva fatto sapere che il Partito delle libertà conferma «disponibilità e consenso» all’affidamento dell’incarico per formare il nuovo governo a Mario Monti il cui programma deve però basarsi sulla lettera di intenti inviata dal governo uscente di Silvio Berlusconi all’Unione europea. «Abbiamo dato disponibilità e consenso al conferimento dell’incarico al professor Monti», aveva chiarito Angelino Alfano, precisando che le procedure per la formazione del nuovo governo «avverranno in pochi giorni. Ribadiremo che gli impegni assunti con l’Europa, quelli che furono validati in sede europea, rimangono il contenuto essenziale per quanto ci riguarda del programma di governo», aveva aggiunto il segretario del Pdl. Inoltre, ha fatto sapere, «abbiamo fatto presente che un governo aperto alla partecipazione benché esterna e al sostegno parlamentare delle principali forze politiche non si concilia con il moto davvero disdicevole che non è stato di partecipazione democratica ma di vero attacco personale al presidente Berlusconi. Tutto ciò non si sposa con il clima di governo che si ambisce a creare». Con il colloquio con la delegazione del Pdl guidata dal segretario Angelino Alfano, accompagnato dai capigruppo di Camera e Senato, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva ieri concluso le consultazioni per la crisi di governo.
Ha poi convocato verso le ore 19 Mario Monti il quale, fra gli applausi di un centinaio di persone, ha lasciato Palazzo Giustiniani per recarsi al Quirinale e vedersi conferire l’incarico di formare il nuovo esecutivo.