Mario Monti ha cominciato oggi i suoi colloqui con le forze politiche ed è emersa una notizia molto importante. Secondo quanto ha dichiarato Francesco Pionati, segretario dell’Alleanza di centro, il Presidente del Consiglio in pectore vorrebbe portare il suo governo fino alla scadenza naturale della legislatura, ovvero la primavera del 2013. Pionati ha riferito che Monti non avrebbe mai accettato nessun incarico a termine e che un anno e mezzo gli sembra comunque un tempo relativamente breve per risolvere tutti i problemi strutturali del Paese. Prima di Pionati, aveva avuto modo di parlare con Monti anche Roberto Antonione, del gruppo dei Liberali per l’Italia, il quale nelle dichiarazioni ai giornalisti ha spiegato che il nuovo Premier vorrebbe tra i suoi ministri anche rappresentanti politici di alto livello. Antonione non è stato però in grado di spiegare da quali partiti dovrebbero arrivare questi politici, e si è limitato a spiegare che secondo la sua interpretazione Monti vorrebbe che ci fossero i rappresentanti dei partiti principali. Silvano Moffa, di Popolo e Territorio, ha invece spiegato che Monti ha parlato di provvedimenti impopolari necessari a far uscire l’Italia dalla crisi.



Oltre a questi incontri con le forze politiche, Monti ha avuto colloqui telefonici con José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea, e con Herman van Rompuy, Presidente del Consiglio europeo, che sono tra l’altro i destinatari della lettera che il governo italiano ha inviato a fine ottobre all’Ue prendendo dei precisi impegni calendarizzati per riformare il Paese. Barroso ha anche inviato una lettera a Monti in cui si dice certo che il nuovo Premier saprà affrontare con successo le difficoltà economiche che l’Italia sta attraversando. Il Presidente della Commissione europea ha anche ricordato l’importante compito svolto da Monti tra il 1995 e il 2004 in qualità di Commissario europeo e il sostegno dato dal Professore al progetto europeo anche dopo il termine di questo impegno a Bruxelles. La missiva di Barroso si conclude con l’auspicio di portare avanti una proficua collaborazione per costruire un’Europa forte, solidale e sempre più unita.



Nel frattempo la Borsa italiana, che in mattinata aveva aperto in rialzo, ora viaggia al -2,4%, in linea con quella spagnola, ma con un passivo più pesante di quella tedesca e francese. Lo spread tra Btp e Bund è tornato invece a toccare quota 500 punti base, quando in mattinata era intorno ai 450. L’effetto Monti su Piazza Affari sembra quindi essere decisamente finito.

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