Giulio Terzi di Sant’Agata, 65 anni, di origini bergamasche, dopo avere rivestito l’importante ruolo di Ambasciatore italiano presso Washington negli Stati Uniti passa ora alla guida del ministero degli Esteri che fu di Frattini, dopo una lunga carriera diplomatica che l’ha visto distinguersi in diversi e autorevoli incarichi. Laureato in Giurisprudenza a Milano, i è specializzato in Diritto Internazionale. Ad attendere le incombenze del suo nuovo ministero c’è la gestione della delicatissima situazione mediterranea (a partire dalla Libia), nonché le situazioni di politica estera che sottendono alla Farnesina dopo la burrascosa primavera araba. Durante i suoi inizi presso gli Affari Esteri, Terzi è stato responsabile delle visite ufficiali per le delegazioni del Governo Italiano all’estero. Primo Segretario per gli affari politici all’Ambasciata italiana a Parigi, è stato anche Consigliere Economico e Commerciale in Canada: fu un periodo di grande crescita economica e di dialogo fattivo tra Italia e Canada. Lì a Vancouver è stato anche Console Generale durante l’Expo ‘86, con importanti eventi per il commercio e la tradizione italiani. Di nuovo a Roma – per lavorare presso la Direzione Generale degli Affari Economici – si è occupato di nuove tecnologie. In seguito, a Bruxelles è stato Consigliere Politico nella Rappresentanza d’Italia presso la NATO, in un periodo impegnativo: tra la fine della guerra fredda, la riunificazione della Germania e la prima guerra del Golfo. Dal 1993 al 1998 è stato a New York presso la Rappresentanza d’Italia alle Nazioni Unite, sia come Primo Consigliere per gli affari politici, sia – dopo – come Ministro e Vice Rappresentante Permanente. Durante questo periodo – segnato dalla guerra in Bosnia e dalla tragedia somala – l’Italia è stata membro non permanente del Consiglio di Sicurezza. Ha anche prestato servizio presso il Ministero degli Esteri a Roma come Vice Segretario Generale e Direttore Politico, con riferimento all`attività del Consiglio di Sicurezza, dell’Assemblea Generale e del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Ha sovente assistito il ministero degli Esteri su temi di sicurezza internazionale – in aree quali i Balcani, il Medio Oriente, l’Afganistan, l’Africa – e su tematiche come nucleare, terrorismo e diritti umani. Tra gli incarichi degli ultimi anni, è stato Ambasciatore d’Italia in Israele (2002 – 2004, durante la seconda intifada), contribuendo a rafforzare le relazioni tra Ue ed Israele durante la Presidenza Italiana dell’UE (luglio – dicembre 2003). Dall’agosto 2008 al settembre 2009, è stato Rappresentante Permanente d’Italia alle Nazioni Unite – a New York – dove ha guidato la delegazione italiana al Consiglio di Sicurezza, durante l’ultimo periodo del biennio italiano come membro non permanente nel 2007 – 2008, concentrandosi soprattutto su Afganistan, questioni umanitarie e protezione dei civili nei conflitti.
A un altro livello, dovrà anche rintracciare le coordinate dei rapporti diplomatici con la Russia nel post Berlusconi e parimenti rifondare su basi credibili il rapporto con gli Stati Uniti di Obama, con cui l’ex premier vicino al predecessore Bush Jr. non aveva mai veramente legato a fondo.