Nato a Torino – nel 1954 – e laureato in Scienze statistiche e demografiche (ad indirizzo economico) presso l’Università di Roma, Fabrizio Barca è il Sottosegretario del governo Monti per la Coesione territoriale. Con un dottorato a Cambridge, ha insegnato anche presso il prestigioso MIT (Massachusetts Institute of Technology), forte del suo percorso di studi dal carattere decisamente internazionale.
Alternando la professione accademica presso le Università di Roma Tor Vergata, Siena, Urbino, Modena e alla Bocconi di Milano – dove ha tenuto lezioni inerenti alle tematiche della teoria e dell’analisi empirica dell’impresa e del controllo societario, delle politiche di sviluppo e di storia economica del paese Italia – è stato a capo del Dipartimento delle Politiche di Sviluppo presso il ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché Direttore di Area presso la Banca d’Italia – in cui si è occupato anche del Servizio Studi – e dove compì un’escalation costante fin quasi a salire su fino alle “alte sfere”, processo interrotto dai sussurrati scontri che ebbe con il discusso ex – governatore Antonio Fazio.
Fu in seguito che Carlo Azeglio Ciampi lo volle al ministero del Tesoro, dove – presso il Dipartimento di coesione e sviluppo – s’impegnò nella ridefinizione di una nuova politica d’intervento per il Meridione, che andasse a supplire alla conclusa e controversa esperienza della Cassa per il Mezzogiorno. Rimase saldo in quell’incarico anche con l’arrivo di Giulio Tremonti, andando avanti con il suo lavoro. Qualche tempo dopo – nel 1999 – ottenne la nomina alla Presidenza del comitato per le Politiche territoriali dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).
Fabrizio Barca è figlio di Luciano Barca, anch’egli economista, ex partigiano e deputato e senatore della Repubblica Italiana tra le fila del vecchio Partito Comunista Italiano, altresì direttore dell’edizione locale torinese del quotidiano L’Unità.
Innumerevoli saggi e pubblicazioni scientifiche fanno del neo-sottosegretario alla Coesione territoriale un valente conoscitore delle dinamiche inerenti alle iniziative in seno alle realtà locali. Il suo è stato salutato come un incarico a sorpresa, anche abbastanza discusso presso certi ambienti economici, date le posizioni assunte in suo sfavore – in passato – da eccelsi colleghi quali Nicola Rossi (senatore andato dal PD al Gruppo Misto, ma vicino a Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo).
Barca ha inoltre scritto numerosi saggi e volumi sull’impresa e sulle tipicità del capitalismo italiano, di cui ricordiamo Imprese in cerca di padrone, L’Italia frenata e Federalismo, equità, sviluppo. I risultati delle politiche pubbliche analizzati e misurati dai Conti Pubblici Territoriali, che lo rese inviso agli uomini della Lega Nord.
Un paio d’anni fa, Barca ha consegnato all’Unione europea una proposta di riforma della politica di coesione, supportata da un’attenta analisi empirica. Questo suo rapporto è stato un assist di rilievo per i tavoli di confronto sul futuro della politica comunitaria, argomento d’attualità assoluta nel dibattito a Bruxelles.
Oggi lo attende un impegno per il quale – quindi – seppe prepararsi bene in passato, essendosi occupato presso il ministero del Tesoro, fondamentalmente, delle ricerche sullo sviluppo economico del nostro Paese e su una possibile ridefinizione delle nostre politiche territoriali volte alla crescita economico – produttiva.