Il governo di Mario Monti ha ottenuto pochi minuti fa la fiducia del Senato. 281 i voti favorevoli, 25 i contrari. Un risultato annunciato dato che l’unica forza politica che ha scelto la strada dell’opposizione è la Lega Nord di Umberto Bossi. Pdl, Pd e Terzo Polo hanno invece accettato la sfida del “governo di impegno nazionale”, assicurando il proprio appoggio a questo nuovo corso che punta a completare la legislatura fino alla sua scadenza naturale nel 2013.
Il primo passaggio fondamentale è stato quindi superato. Domani si replicherà alla Camera dei deputati. Manca poco quindi al momento in cui il nuovo esecutivo potrà mettersi al lavoro per affrontare un programma ambizioso, ma carico di insidie.
Il governo Monti ad ogni modo è nato all’insegna della celerità. Dopo l’annuncio di domenica sera del presidente della Repubblica, le consultazioni si sono concluse in due soli giorni. Ieri poi ha avuto luogo la presentazione dei ministri e il giuramento nelle mani del Capo dello Stato.
La giornata odierna è stato un vero e proprio tour de force, iniziato alle 13 con la prima seduta del Senato. il nuovo premier ha avuto modo di illustrare i punti cruciali del suo atteso programma in un lungo discorso (clicca qui per visualizzare il testo integrale), applaudito da tutta l’Assemblea, con la sola eccezione del Carroccio.
«Governo di impegno nazionale significa assumere su di sé il compito di rinsaldare le relazioni civili e istituzionali, fondandole sul senso dello Stato», ha dichiarando Mario Monti dichiarando i tre pilastri del suo progetto: rigore di bilancio, crescita ed equità.
Forte il suo richiamo all’Europa e al ruolo centrale dell’Italia: «Non c’è l’Europa e noi, l’Europa siamo noi». I sacrifici non mancheranno, ma in una cornice di equità e nella prospettiva della ripartenza della Nazione.
Il nuovo premier ha avuto modo anche di rispondere alle critiche e alle accuse di “conflitto di interessi” e di “rapporti con i poteri forti” dicendo di voler tranquillizzare il Parlamento e il Paese su questo.
Domani appuntamento alla Camera dei Deputati, dove il presidente del Consiglio replicherà il suo intervento e affronterà un nuovo voto.
Per la prima volta in questa legislatura, sui banchi dei deputati del Popolo della Libertà, prenderà posto il presidente del Consiglio dimissionario Silvio Berlusconi.
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