Dopo le strette di mano, i complimenti, le telefonate diplomatiche e gli articoli di fondo dei giornali di tutto il mondo, che hanno visto con favore il cambio al vertice di Palazzo Chigi, per il nuovo premier, senatore a vita Mario Monti, inizia il momento delle critiche.
Al nuovo esecutivo “del presidente”, o come lo ha definito il professore bocconiano “governo di impegno nazionale”, da più parti viene infatti rinfacciata una certa lentezza delle decisioni e una profonda incertezza nell’annunciare quali misure verranno prese.
L’opera del suo governo era comunque iniziata in salita. La mission impossible di risollevare l’Italia in poco tempo, ridando fiducia ai mercati, rassicurazioni ai partner internazionali, con un rapporto con i principali partiti politici che siedono in Parlamento tutto da costruire, si annunciava come difficile e piena di insidie. I mercati però hanno creduto poco alla svolta o comunque sembrano aspettare gli atti concreti e le decisioni impopolari tante volte promesse e mai realizzate.
“Manovre di bilancio avvolte nella nebbia” ha scritto il Financial Times bacchettando il presidente del Consiglio in carica. “Gli italiani stanno diventando nervosi”, prosegue l’articolo, “perché l’ultimo cdm ha voluto soffermarsi sugli accordi bilaterali con le isole Mauritius e le isole Cook, mentre tutti aspettavano di conoscere dove cadrà la scure di bilancio”.
Non solo. La parole del cancelliere tedesco, Angela Merkel, che ha parlato di “misure impressionanti” che aspettano l’Italia ha generato una polemica interna. L’opposizione al governo, in pratica rappresentata solo dalla Lega Nord e dai giornali di centrodestra, ha parlato di “Parlamento scavalcato”.
A stemperare le polemiche, il comunicato del presidente della Camera Gianfranco Fini che, in un’intervista al Gr3 Rai, ha annunciato: «Già entro la prossima settimana arriveranno i provvedimenti noti». Non solo: «non c’è nebbia (chiaro il riferimento al Financial Times ndr), ma la necessità di fare le cose bene e non solo in fretta, per cui serve qualche giorno».
Parole a sostegno di Monti sono arrivate comunque anche dal centrodestra: «Primo consiglio a Monti: non ascolti quei profeti del nulla ma ci dia qualche soluzione lui che conosce bene i temi dell’economia». Queste le parole del capogruppo del Popolo della Libertà al Senato, Maurizio Gasparri. «Avevamo detto che la crisi era europea ed era dell’euro – ha proseguito Gasparri -. Tutto quello che ha detto il centrodestra si sta verificando. Noi abbiamo favorito la nascita di un governo di impegno nazionale e di tregua faremo la nostra parte ma ci aspettiamo le scuse di tutti gli economisti del nulla».